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e ch'accesi del vostro alto splendore ne van vostri disir cotanto alteri, ch'a mortal non convien che da voi speri altra mercede ch'immortal dolore. Così dice egli, e io per prova il sento, che quant'uom più vi serve e più v'adora, voi del suo mal più vi mostrate vaga; per tutto ciò d'amarvi io non mi pento: anzi bramo ch'in me più d'ora in ora veder possiate quel che più v'appaga. Dello stesso

34 Fersi le nozze sotto all'umil tetto le più solenni che vi potean farsi; e più d'un mese poi stero a diletto i duo tranquilli amanti a ricrearsi. Più lunge non vedea del giovinetto la donna, di lui potea saziarsi; , per mai sempre pendergli dal collo, il suo disir sentia di lui satollo.

E io a lei: «Se ’l mondo fosse posto con l’ordine ch’io veggio in quelle rote, sazio m’avrebbe ciò che m’è proposto; ma nel mondo sensibile si puote veder le volte tanto più divine, quant’ elle son dal centro più remote. Onde, se ’l mio disir dee aver fine in questo miro e angelico templo che solo amore e luce ha per confine,

Come ella 'l vede: Fuggine! Disir mi mena, e non error di via, c'ho di morir presso alla moglie mia. 40 Poi seguì, dimandandole novella di quei che prese l'Orco in su la riva; prima degli altri, di Lucina bella, se l'avea morta, o la tenea captiva. La donna umanamente gli favella, e lo conforta, che Lucina è viva, e che non è alcun dubbio ch'ella muora; che mai femina l'Orco non divora.

22 Anzi via più che del disir, mi deggio di me doler, che gli apersi il seno; onde cacciata ha la ragion di seggio, ed ogni mio poter può di lui meno. Quel mi trasporta ognor di male in peggio, lo posso frenar, che non ha freno: e mi fa certa che mi mena a morte, perch'aspettando il mal noccia più forte.

62 temperando il dolor che gli ardea il petto, di non aver gran disir sfogato, col refrigerio di portar l'elmetto che fu d'Orlando, come avea giurato. Dal conte, poi che 'l certo gli fu detto, fu lungamente Ferraù cercato; fin quel dal capo gli lo sciolse, che fra duo ponti la vita gli tolse. 65 Sdegnata e malcontenta la via prese, che le parea miglior, verso Oriente.

Onde, se 'l mio disir dee aver fine in questo miro e angelico templo che solo amore e luce ha per confine, udir convienmi ancor come l'essemplo e l'essemplare non vanno d'un modo, che' io per me indarno a cio` contemplo>>. <<Se li tuoi diti non sono a tal nodo sufficienti, non e` maraviglia: tanto, per non tentare, e` fatto sodo!>>.

Io mi tacea, ma 'l mio disir dipinto m'era nel viso, e 'l dimandar con ello, piu` caldo assai che per parlar distinto. Fe' si` Beatrice qual fe' Daniello, Nabuccodonosor levando d'ira, che l'avea fatto ingiustamente fello; e disse: <<Io veggio ben come ti tira uno e altro disio, si` che tua cura se' stessa lega si` che fuor non spira.

Io mi tacea, ma 'l mio disir dipinto m'era nel viso, e 'l dimandar con ello, piu` caldo assai che per parlar distinto. Fe' si` Beatrice qual fe' Daniello, Nabuccodonosor levando d'ira, che l'avea fatto ingiustamente fello; e disse: <<Io veggio ben come ti tira uno e altro disio, si` che tua cura se' stessa lega si` che fuor non spira.

Io mi tacea, ma ’l mio disir dipinto m’era nel viso, e ’l dimandar con ello, più caldo assai che per parlar distinto. Beatrice qual Danïello, Nabuccodonosor levando d’ira, che l’avea fatto ingiustamente fello; e disse: «Io veggio ben come ti tira uno e altro disio, che tua cura stessa lega che fuor non spira.