United States or Guinea ? Vote for the TOP Country of the Week !


«Vexilla regis prodeunt inferni verso di noi; però dinanzi mira», disse ’l maestro mio, «se tu ’l discerni». Come quando una grossa nebbia spira, o quando l’emisperio nostro annotta, par di lungi un molin che ’l vento gira, veder mi parve un tal dificio allotta; poi per lo vento mi ristrinsi retro al duca mio, ché non era altra grotta.

Non mento, Irene, i Rodïan dolori Con altra prova affermeran mio detto; E tu ben lunge da gli umani errori Discerni appien quanto richiudo in petto; dice; e va dove i notturni orrori Suoi Sultana passar sovra aureo letto; Ivi seco disfoga i casi amari Finchè l'ore notturne il sol rischiari.

per te si veggia come la vegg'io, grata m'e` piu`; e anco quest'ho caro perche' 'l discerni rimirando in Dio. Fatto m'hai lieto, e cosi` mi fa chiaro, poi che, parlando, a dubitar m'hai mosso com'esser puo`, di dolce seme, amaro>>. Questo io a lui; ed elli a me: <<S'io posso mostrarti un vero, a quel che tu dimandi terrai lo viso come tien lo dosso.

«Vexilla regis prodeunt inferni verso di noi; però dinanzi mira», disse ’l maestro mio, «se tu ’l discerni». Come quando una grossa nebbia spira, o quando l’emisperio nostro annotta, par di lungi un molin che ’l vento gira, veder mi parve un tal dificio allotta; poi per lo vento mi ristrinsi retro al duca mio, ché non era altra grotta.

<<Vexilla regis prodeunt inferni verso di noi; pero` dinanzi mira>>, disse 'l maestro mio <<se tu 'l discerni>>. Come quando una grossa nebbia spira, o quando l'emisperio nostro annotta, par di lungi un molin che 'l vento gira, veder mi parve un tal dificio allotta; poi per lo vento mi ristrinsi retro al duca mio; che' non li` era altra grotta.

giugneriesi, numerando, al venti tosto, come de li angeli parte turbò il suggetto d’i vostri alimenti. L’altra rimase, e cominciò quest’ arte che tu discerni, con tanto diletto, che mai da circüir non si diparte. Principio del cader fu il maladetto superbir di colui che tu vedesti da tutti i pesi del mondo costretto.

Ne' giugneriesi, numerando, al venti si` tosto, come de li angeli parte turbo` il suggetto d'i vostri alementi. L'altra rimase, e comincio` quest'arte che tu discerni, con tanto diletto, che mai da circuir non si diparte. Principio del cader fu il maladetto superbir di colui che tu vedesti da tutti i pesi del mondo costretto.

giugneriesi, numerando, al venti tosto, come de li angeli parte turbò il suggetto d’i vostri alimenti. L’altra rimase, e cominciò quest’ arte che tu discerni, con tanto diletto, che mai da circüir non si diparte. Principio del cader fu il maladetto superbir di colui che tu vedesti da tutti i pesi del mondo costretto.

S'i' era sol di me quel che creasti novellamente, amor che 'l ciel governi, tu 'l sai, che col tuo lume mi levasti. Quando la rota che tu sempiterni desiderato, a se' mi fece atteso con l'armonia che temperi e discerni, parvemi tanto allor del cielo acceso de la fiamma del sol, che pioggia o fiume lago non fece alcun tanto disteso.

Quando la rota che tu sempiterni desiderato, a mi fece atteso con l’armonia che temperi e discerni, parvemi tanto allor del cielo acceso de la fiamma del sol, che pioggia o fiume lago non fece alcun tanto disteso. La novit