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In tale stato duo scudier l'han scorto, Ismeno, e Codro; e favellava Ismeno: Codro, che direm noi? del tutto è morto, O la grande alma anco raccoglie in seno? E Codro: ecco ei rispira; abbia conforto, A lui medica man non vegna meno, Fia forse a la sua vita alcun riparo. E su le braccia il grave peso alzare. Indi gemendo tra sospir sen vanno Suo signor sostenendo, a passi lenti.

Gli eventi precipitavano, le occasioni s'accumulavano ad una nuova grandezza di Carlo. E Carlo, giá il vedemmo, non soleva lasciarle passare. Ora, aiutato, o, direm meglio, sofferto dalla Providenza, scoppiò. Carlo ricevette con gran pompa e gran rispetti il papa rifuggito; e con pompa e rispetti ed accompagnamento di vescovi e conti franchi il rimandò restaurato a Roma.

Direm che eri adirata con la madonna, se ci torna piú; perché l'ho giá piú volte detto che eri cosí gentile. E tu, per l'avenire, non ti portar cosí perché daresti un nome attorno d'essere un gallaccio, un'altieraccia: come san poi dire, ché aggiungon sempre. LÚCIA. È stato buon che m'abbi fatta avertita, ché, per l'avenire, ci avrò piú cura; perché veggio anch'io che non sta bene.

Defendente Sacchi possedeva in sommo grado quell'arte tanto necessaria, e direm quasi indispensabile per chi scrive pei giornali, di dir molto in poco senza procedere sempre ad estratti altrettanto pesanti che nojosi, e di esporre la propria opinione in lode o biasimo, come uomo che parli per gli altri e non per solo, il tutto spiegando e comentando in favorevole senso e giustamente, a differenza di non pochi che, senza carattere e senza propria opinione non sono che un eco della opinione la più generale o dell'ultima che han sentita. Vi sono di quelli che per darsi vanto di perspicacia maggiore di quella di colui con cui parlano o di cui scrivono, sempre una diversa opinione oppongono, qualunque sia, purchè diversa, e la propria asseriscono in tuono di certissima verit

E pria direm come da que' disegni re Lodovico il chiamò a sterile impresa. Ardente di pio zelo faceasi Lodovico a ritentar l'affricana terra, fatale a Francia; per tutta cristianit

Il paladin, che aveva messe l'ale all'improvviso, ascoltator dabbene, nella bottega, come si dicea, direm ch'egli era Angelin di Bordea, custode in corte del regio sigillo. Una carica grande e di gran frutto: ventimila ducati, posso dillo, ella rendeva con gl'incerti e tutto.

Ma che direm noi, in generalitá, che questi tre animali significhino in altri assai, che, dal vizio partendosi, vogliono alla virtú ritornare?

Che dunque direm de' poeti? terremo ch'essi sieno stati uomini insensati, come li presenti dissensati, parlando e non sappiendo che, gli giudicano? Certo, no; anzi furono nelle loro operazioni di profondissimo sentimento, quanto è nel frutto nascoso, e d'eccellentissima e d'ornata eloquenzia nelle cortecce e nelle frondi apparenti. Ma torniamo dove lasciammo.

Divina Arte, che in Grecia Ignuda eri bella, Smetti tu almen fra gli itali La nordica gonnella; Cinta d'un vel diafano, Sciolta la chioma ai venti, Delle tue forme vergini Esci a bear le genti. Ti acclamerem qual nunzia D'una invocata aurora, E direm che l'Italia Del sol la terra è ancora. Novella.

Che direm, Guottibuossi, e che faremo? Bradamante dicea: Diamle a ber oppio, e addormentata via la porteremo. Dicea don Guottibuossi: Ho un pensier doppio; lasciate ch'io il maturi, e parleremo. Tutto ha rimedio fuor che il collo in pezzi. Bradamante l'aiuta co' suoi vezzi.