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A descriver lor forme più non spargo rime, lettor; ch’altra spesa mi strigne, tanto ch’a questa non posso esser largo; ma leggi Ezechïel, che li dipigne come li vide da la fredda parte venir con vento e con nube e con igne; e quali i troverai ne le sue carte, tali eran quivi, salvo ch’a le penne Giovanni è meco e da lui si diparte.

A descriver lor forme più non spargo rime, lettor; ch’altra spesa mi strigne, tanto ch’a questa non posso esser largo; ma leggi Ezechïel, che li dipigne come li vide da la fredda parte venir con vento e con nube e con igne; e quali i troverai ne le sue carte, tali eran quivi, salvo ch’a le penne Giovanni è meco e da lui si diparte.

e quale stella par quinci più poca, parrebbe luna, locata con esso come stella con stella si collòca. Forse cotanto quanto pare appresso alo cigner la luce che ’l dipigne quando ’l vapor che ’l porta più è spesso, distante intorno al punto un cerchio d’igne si girava ratto, ch’avria vinto quel moto che più tosto il mondo cigne;

A descriver lor forme piu` non spargo rime, lettor; ch'altra spesa mi strigne, tanto ch'a questa non posso esser largo; ma leggi Ezechiel, che li dipigne come li vide da la fredda parte venir con vento e con nube e con igne; e quali i troverai ne le sue carte, tali eran quivi, salvo ch'a le penne Giovanni e` meco e da lui si diparte.

<<Or discendiam qua giu` nel cieco mondo>>, comincio` il poeta tutto smorto. <<Io saro` primo, e tu sarai secondo>>. E io, che del color mi fui accorto, dissi: <<Come verro`, se tu paventi che suoli al mio dubbiare esser conforto?>>. Ed elli a me: <<L'angoscia de le genti che son qua giu`, nel viso mi dipigne quella pieta` che tu per tema senti.

e quale stella par quinci più poca, parrebbe luna, locata con esso come stella con stella si collòca. Forse cotanto quanto pare appresso alo cigner la luce che ’l dipigne quando ’l vapor che ’l porta più è spesso, distante intorno al punto un cerchio d’igne si girava ratto, ch’avria vinto quel moto che più tosto il mondo cigne;

un punto vidi che raggiava lume acuto si`, che 'l viso ch'elli affoca chiuder conviensi per lo forte acume; e quale stella par quinci piu` poca, parrebbe luna, locata con esso come stella con stella si colloca. Forse cotanto quanto pare appresso alo cigner la luce che 'l dipigne quando 'l vapor che 'l porta piu` e` spesso,

«Or discendiam qua giù nel cieco mondo», cominciò il poeta tutto smorto. «Io sarò primo, e tu sarai secondo». E io, che del color mi fui accorto, dissi: «Come verrò, se tu paventi che suoli al mio dubbiare esser conforto?». Ed elli a me: «L’angoscia de le genti che son qua giù, nel viso mi dipigne quella piet

Quelli ch'usurpa in terra il luogo mio, il luogo mio, il luogo mio, che vaca ne la presenza del Figliuol di Dio, fatt'ha del cimitero mio cloaca del sangue e de la puzza; onde 'l perverso che cadde di qua su`, la` giu` si placa>>. Di quel color che per lo sole avverso nube dipigne da sera e da mane, vid'io allora tutto 'l ciel cosperso.

Il miserel ad or ad or s'invola al vulgo e ai pastori; e in qualche bosco in qualche antro riposto si raccoglie; quivi s'asside, e quivi s'accompagna or con un tronco antico, or con un sasso: e di privo, col pensier dipigne il dolce amato viso; in quel ritratto gli occhi e l'animo affisa: in quel si specchia; con quel ragiona; e quel tanto ha di pace quanto 'l ritiene il dilettoso inganno.