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Ho pensato una via e l'ho in parte giá messa ad effetto. A me par buona:... CRISAULO. Non mi indugiar. Dillo. ARTEMONA. ... perché veggiam che a noi sarebbe assai poter, per ora, solo avere audienza; e, se questo facciamo, il resto è nulla. E certo verria fatta, se dái ciance che la torresti tu, com'io feci oggi con la madre; e lo fei come da me.

Tuo zio è un cane: rispose brusca brusca la Rosina: e tu.... tu sei un altro animale. Un asino: suggerì Antonio: dillo pure. L'hai detto tu! Grazie tante! Ed Antonio si rimise ad andare e venire. Vuoi star fermo una volta? gridò dopo un poco la moglie. Tu sembri l'arcolaio della strega che va e che va.... e m'hai gi

«Fa come vuoi: dunque non v'è scampo?» «E non sapete trovarlo? Diamine! una testa come la vostra, Messere, annega entro una coppa?» «Dillo, se ci credi; in nome di Dio

, , balbettò Anne-Marie, eccitata e incoerente, adesso dillo... dillo ancora, ma dillo della musica. Nancy rise e le baciò la fronte accaldata. Vuoi dire che nella musica non si trova che quello che si porta con , nella propria anima? , disse la bambina. Voglio dire così. Cara! disse Nancy. E la baciò. Ma il Musicista Vero se ne andò disgustato. Che ignoranza! Che discorsi sconnessi!

VIGNAROLO. Castelli in aria. CRICCA. Di che cosa? VIGNAROLO. Il padrone mi ha commandato che non lo dica ad uomo. CRICCA. Dillo a me che sono una bestia. VIGNAROLO. No no: sai che da me son secreto; quanto or ci debbo essere che me l'ha commandato il padrone? CRICCA. Io non lo voglio sapere se bene mi pregassi.

Ma che vuoi dunque? Dillo: che cosa si deve fare per placarti? Mortella.

In qual maniera? Se non temessi di offenderlo quel ragazzo l'avrei trovata da un pezzo la maniera. Dillo.... Se lei mi aiuta, padroncina, possiamo levarlo dai fastidi. Certo, ti aiuterò. Basta che egli non sappia da che parte gli vengono questi denari, e creda che glie li mandi il babbo. E invece?

Che domanda! Dillo! Ne dubiti dunque! Dillo... ripetè Marta, stringendosi, avviticchiandosi a lui tutta tremante, con la bocca socchiusa. Un'ondata di sangue colorì la fronte di Alberto, che rispose per la durata di un attimo alla stretta di sua moglie. Poi si sciolse, dolcemente, ravviandosi i capelli. Andiamo disse non facciamo ragazzate.

No; confermò Giusto senza arroganza, ma con accento deliberato, il puntiglio è dell'agente delle imposte, il quale si è messo in testa di essere pagato; ma che colpa ho io se non ho avuto mai ottocento lire tutte in una volta? Dillo tu. Anzi.... si fermò un momentino all'idea di buttare dalla finestra tutta la sua felicit

FACCHINO. che soie mi? SBIRRI. Sei stato in doana? FACCHINO. Non mi. SBIRRI. Che c'è drento? Di' . FACCHINO. Non l'ho visto o verto mi. SBIRRI. Dillo, poltron! FACCHINO. El me fu deccio che 'l ghera seda e pagni. SBIRRI. Sede? FACCHINO. Madesine. SBIRRI. È chiavato? FACCHINO. E' crezo de no mi. SBIRRI. Le son perdute. Posa giú. FACCHINO. Eh! no, misser. SBIRRI. Posa, poltron!