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O perchè mai, Santo Padre, ballonzoli così? Pover'uomo! Non devi gi

Domani scriverò. Oggi ho letto la Tua lettera, ma la folla, il sole, le ciarle mi hanno stordito. La rilessi ancora e la rileggo «Qu'aviendra-t-il de moi?» O mia madre! Spero di morire! E tu devi pensare a Lei come ad una figlia: lo devi perchè il mio amore è santo. Sono in orgasmo. È una settimana ch'Ella ha scritto la lettera. Sono felice e sento che Dio mi vede. Dio? ed io credo nell'anima?

«Nota bene, perchè io non vo' che tu creda che noi ti usiamo villania, e devi persuaderti tu stesso, che è bene che tu muoia. Ti abbiamo frugato da capo ai piedi, e non ti abbiamo trovato immagine di Santo, corona di Madonna, ma questa borsa piena di agostari lucidi e nuovi, che fa piacere a vederli: questo gi

Gli devi anche la gioia di camminare a viso scoperto... come le beduine spudorate, schiave e traditrici! Se ti amasse veramente, egli coprirebbe con mille veli il tuo viso divino! Io lo vorrei per me, tutto per me! Lungo silenzio poi con ironia: Tu dunque ami Kabango!... Silenzio.

Tu devi, ti piaccia, allentare la strangolante e sinistra cavezza dell'ora.... dell'ora che segue quella che viviamo e che da ogni parte la stringe per dominarla meglio e per soffocarla uccidendo la mia azione! Tempo! Spazio!

Tu devi rendermi stasera un grande servizio.... ecco ciò che Cristina mi disse.... dovrai prendere una creaturina, nata da due giorni, e condurla in una casetta di montagna, ch'io t'indicherò.... L

TRAPPOLINO. Che te manca? non me vedi? MALFATTO. Sai? lo vorria, adesso che me aricordo, quello delli quatrini. TRAPPOLINO. Se non me dici altro, tu starai di fuori. MALFATTO. Non cognosci tu quell'uomo grande cosí, che me parlava ieri? TRAPPOLINO. Tu devi essere qualche pazzo. LUZIO. Tu l'hai a punto indovinato. MALFATTO. , sono la merda! TRAPPOLINO. O va' magna, va'. Bona sera.

La duchessa d'Eleda?... Non la conosco... rispose Giulia, che non potè a meno di sorridere vedendo la faccia ridicola del rispettabile tutore. Come non la conosci?... Devi conoscerla. È la figlia del fratello del tutore di mio nipote, è la figlia, perciò siamo quasi, potrei dire, mezzo parenti. Vieni presto, da brava; andiamo subito a salutarla.

Una posizione! ma che posizione vuoi farti? Tu non vuoi certamente che ti dia un incarico che non meriti, tu non pretendi che io metta alla porta uno de' miei impiegati per farti sedere al suo posto. Tu devi ben sapere che queste cose non si fanno, si possono fare checchè ne dicano i giornali d'opposizione. Ma! rispose l'altro, restando colla bocca aperta, e guardando il soffitto.

Pensa che tu devi attendere ad altre opere; e gli eruditi e i grammatici altra mèta non sogliono prefiggere alla lor vita che d'accapigliarsi in queste inutilissime gare. Onde tu sarai stanco quando quelli penseranno di non avere pur incominciata la zuffa.