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Per cose sacre intendonsi quegli oggetti, che non sono persone luoghi sacri, ma che sono consacrati al culto divino, come gli ornamenti e i vasi sacri. E' certo che è un orribile sacrilegio abusare di queste cose per compiere atti turpi, per esempio, servirsi falsamente e con intendimenti lascivi dell'acqua benedetta, dell'olio santo o della sacra Eucaristia.

«Alla domenica c'è sempre speranza di rifarsi lo stomaco con una gamella di brodo e 250 grammi di carne. È sovente una grande disillusione. Più di una volta si è obbligati a sbattere via tutto. Il brodo è grasso con gli occhi dell'olio alla superficie che fanno venir voglia di vomitare, o è magro come l'acqua bollente. Manca sempre di sale. Quello di stamane vale un fico secco.

Ne citerò uno soltanto, caratteristico assai. Può darsi che questo nome ricordi qualche antichissimo nume siculo, o sicano, o greco, a cui veniva offerta la primizia dell'olio da ardere. È certo però che questa trasformazione dell'olio per le lampade in San Focale è una delicata sfumatura che distingue una popolazione di razza greco-sicula da quella di razza fenicia e arabo-normanna.

Ma tutti i cavalli erano stati sequestrati dai volontari, e il mio povero asinello, nell'attraversare la valle di Tesino, avea preso una tosse caparbia, una di quelle tossi che domandano l'assoluto riposo e la cura dell'olio di merluzzo. Tali ostacoli non potevano trattenere la foga bellicosa dell'Ascolana.

Delle quali fa menzione, tal che dimostra d'avere voluto seguitare Luciano nelle parole ed in ogni cosa, avendo egli fatto menzione del mormore di Tessaglia, dell'olio magico che trasforma, e del rimedio delle rose che rende la prima forma. AP. Perchè credi tu che abbiano detto le rose essere buon rimedio?

Alle undici, egli entrava nell'immenso stabilimento del Gesù Nuovo per una porta di cui aveva una chiave, porta che dava nella retrobottega di un mercante di vino della strada Cisterna dell'Olio, un gesuita in borghese che vendeva il vino della Compagnia.

Sebbene il delitto accadesse , a due passi, l'assassino operò con tali precauzioni, che io non ne ebbi notizia sino al momento in cui giunsero varii agenti, varii ufficiali, guidati dall'Ispettore che, incontratomi nella Piazza dell'Olio, mi domandarono se avessi a denunziare nulla di nuovo... Risposi negativamente... Soltanto dichiarai che avevo udito un grido acuto entro il Ghetto proferito di certo da una donna, e che ero subito accorso, ma senza poter riuscire a scuoprir nulla... L'Ispettore mi rispose brusco, irritato, e proseguì, accompagnato dagli agenti, fino alla cantonata di Via Naccaiòli.

Poi passarono vicino alla conserva dell'olio: ella vi buttò l'uniforme disadorno di galloni. Alla fine passando presso un mucchio di letame, ella vi buttò i galloni, rivoltandoli con una pala, per farli andare sotto. Dio mio, ti ringrazio! esclamò il maggiore. E il cavallo, che facciamo del cavallo? Se lo trovano, siamo perduti. È vero mormorò lui. Bisogna farlo scomparire. Ora lo ammazzo.

Di tratto in tratto, si sentiva qualche leggero colpo di gomito, ma leggero assai, da parer il cenno d'un amico che volesse dire: Son qui, piuttosto che l'urto d'uno sbadato; e col colpo di gomito, certi suoni di voci tanto più soavi delle grida che gettavano le saragozzane antiche dalle finestre delle case crollanti, e tanto più ardenti dell'olio bollente che versavano sugli invasori!

Lo stesso prete, che al cader del giorno aveva recato alla casa di Vittore il viatico santo, ritornava nel mezzo della notte, seguito soltanto dal vecchio sagrestano e da Celso: egli portava con il vasetto dell'olio consacrato, per compiere su quell'uomo venuto al gran punto la mistica estrema unzione. Chi fu testimonio una volta sola di così solenne e pietoso sacramento di perdono e di riconciliazione, e non adorò il mistero che congiunge il corpo allo spirito e la vita all'immortalit