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A venti passi dalla tenda, scesero dai loro cavalli bardati di tutti i colori dell'iride, e si slanciarono verso di noi gridando tutti insieme: Benvenuti! Benvenuti! Benvenuti! Il governatore era un giovane di fisonomia dolce, d'occhi neri, di barba nerissima; tutti gli altri, uomini tra i quaranta e i cinquanta, d'alta statura, barbuti, vestiti di bianco, lindi, profumati, che parevano usciti da uno scatolino. Strinsero le mani a tutti, girando intorno alla tavola a passo di contraddanza e sorridendo graziosamente, e poi si radunarono daccapo dietro al Governatore. Uno d'essi, vedendo per terra un briciolo di pane, lo raccolse e lo rimise sulla tavola dicendo alcune parole che significavano probabilmente: Scusate: il Corano condanna il disperdimento del pane: io faccio il mio dovere di buon Mussulmano. Il Governatore offerse a tutti l'ospitalit

Discendendo collo sguardo lungo le pareti giù nel profondo si osserva una meravigliosa vegetazione: in forme bizzarre e fantastiche, simili alle stalattiti, crescono dappertutto cespugli di lentischi e ginestre selvatiche dai fiori dorati. Le pareti presentano tutti i variati colori dell'iride perchè ora la roccia si tinge di un delicato grigio argenteo, ora invece è di un bel rosso acceso, giallo o turchino scuro, oppure nero addirittura. Il paesaggio alpestre che circonda questa fonte offre uno spettacolo di straordinaria bellezza. Qui, dietro gli alberi verdeggianti, sorge melanconicamente l'oscuro villaggio di Collepardo, laggiù una lunga distesa di valli rocciose discende a perdita d'occhio, più in l

Passando a volo di roccia in roccia, pareva quasi fuggisse spaventato da medesimo, finchè giunto al colmo della montagna, si fermò un istante a contemplare rari sprazzi di raggi solari che attraversando globi di vapor denso vi producevan le tinte dell'iride; ma in quel punto, cessato il suono della sua pedata, da lontano, dal basso gli giunse all'orecchio un rumore insolito, continuo, che pareva avvicinarsi di minuto in minuto.

La canzone popolare non si definisce, essa si sottrae all'arida spiegazione della scienza; è una cosa vaga, fuggevole, senza contorni determinati, evanescente. È tutto ed è nulla; è un soffio leggiero e può diventare una leva potente; brilla di tutti i colori dell'iride, si crede che sia una perla ed è una bolla di sapone; donde viene non si sa, dove va non si conosce; può morire, ma può anche risuscitare; ha una fragile esistenza e la si vede resistere all'urto degli avvenimenti ed al trascorrere degli anni. In essa si ritrova lo spirito multiforme del popolo; è gaia, vivace, dal ritornello allegro, dalle battute affrettate e rapide; è malinconica, dalle note lunghe e cadenzate con un pensiero mesto che ricompare ogni tanto; talvolta è burlesca, vi si sente lo scoppiettìo del sarcasmo ed il fischio dell'ironia ed infine, con una profonda ed inconsciente filosofia unisce spesso parole dolenti ad un motivo brillante. È un lamento, una risata, un sogghigno, un bacio; l'espressione di un momento, la durevole rappresentazione di un sentimento rapidissimo; è una idea complessa ed energica che ha bisogno di svolgersi con la parola e con la musica. Senza sapere la prima bocca che l'ha intuonata, la canzone si propaga in un momento, diventa la propriet

Le loro labbra si confidavano così gl'incanti dell'iride che li affascinava: Estebano, mormorava Elisenda, vedo un paese azzurro come una notte serena e come il canto della tua voce; poi vedo uno sciame di farfalle volanti in mezzo a un fumo di mirra!

Ma a quest'ora... Il pettine in mano, i capelli non ancora spartiti, interrompendomi a mezza frase: Io costumo, quando una cosa mi preme, di star sin ch'è fatta, e allora vivo sicuro che è fatta. Sentendomi colorire il volto di tutte le tinte dell'iride, una dopo l'altra, gli risposi: Generale, non me lo direte due volte.

Era una di quelle aurore che ti fan dimenticare ogni miseria della vita per rivolgerti tutto intiero alle meraviglie colle quali il Creatore ha fregiato i mondi. L'alba primaverile che spuntava dall'orizzonte, così graziosamente tinta dei bellissimi colori dell'Iride, t'incantava.

La valle s'allargava un poco verso levante, e il primo sole l'innondava con un torrente di luce: allora le acque del laghetto, prima nascoste da una striscia di nebbia, scintillavano de' vivi colori dell'iride; e da ponente spuntavano nell'ultima lontananza, ancora sotto un velo d'argento, le vette gigantesche del monte Rosa.

Una luna falcata le ornava i capelli, pettinati alla foggia di Diana; il collo e i polsi scintillavano lontano per una magnifica collana e per due braccialetti di brillanti; ma gli occhi della marchesa, ombreggiati dall'arco superbo delle ciglia, scintillavano d'una luce più vivida, e l'alabastro delle carni abbacinava gli occhi dei riguardanti, assai più dell'oro e dei brillanti, sebbene questi rifrangessero per tutte le loro faccette e con tutti i bagliori colorati dell'iride, la luce di cento doppieri.

Più bello però, dalla parte del mare, era lo spettacolo delle barche peschereccie che sfilavano lontano ricevendo anch'esse, sulle vele bianche, rosse, gialle, turchine, l'ultimo saluto del sole, mentre la liquida superficie, increspata da una brezza leggera, prendeva, nel roseo tramonto, tutti i colori dell'iride.