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Il conte di Nubo credè avere alla fine trovato il suo desideratum nella persona di Alberto Dehal, il banchiere svedese. Egli analizzò la fortuna del giovane alla lente d'ingrandimento, per suo proprio conto. In seguito, scoprì che Alberto, oltre i milioni, possedeva uno spirito meditativo, poetico, un po' vaneggiatore, ma colto e fino, un aspetto distintissimo, ed amava Regina alla follia.

Ma il signor Dehal sapeva egli battersi alla spada? Lui! sclamò Marco egli è lo più forte allievo di Robert, signora. Sventuratamente, le cose non dovevano sciogliersi regolarmente. Il colonnello è uomo di un'et

Voi venivate qui per qualcosa, Marco soggiunse Sergio, dopo aver dimandato scusa a sua moglie di averla scottata. rispose il giovane Alberto Dehal è sul punto di morire. Egli vorrebbe vedere per l'ultima volta colei che gli fu fidanzata, e cui, duolmi ripeterlo, egli ama ancora.... Io non andrò! gridò Regina con impeto.

Madama di Linsac è un'abituata del Parc-aux-Cerfs del principe di Lavandall. Il miserabile! gridò Regina saltando in piedi. , madama, il miserabile continuò Marco ma quel miserabile non aveva ancora finita la sua frase, che il signor Alberto Dehal gli aveva applicato una ceffata che rintronò in tutta la sala gittandogli la sua carta al viso e gridando: Tu menti, facchino!

Ella era sottostata al racconto di Marco di Beauvois; al perdono di suo marito; al disdegno freddo di suo cognato; alla vista commovente delle sofferenze di Alberto Dehal; a Sergio il quale l'aveva perfino richiesta di dettagli sullo stato del suo antico rivale, quasi e' fosse stato uno straniero!

Voi volete dunque pervertirla? sclamò Regina, baciando il dottore sulla fronte. Io non porto mica di tali messaggi. Addio. O' fame, e vado ad asciolvere in casa mia. A vostro comodo, signora Alberto Dehal... ah! scusa! signora contessa di Linsac. Regina fece un segno di minaccia col suo dito, scintillando di un sorriso che illuminò la camera.

Ella divenne quindi all'istante il centro della festa. Gli inviti alla danza s'incrociavano. Alberto Dehal, che era pur quivi, non osò neppure salutarla. Restò a contemplarla in uno stato di stupefazione estatica. Il dottore si tenne sotto l'arco di una porta e calcolava.

Il signor Alberto Dehal, anch'egli figurava nel bilancio di entrata della bella vedova, per cinquanta o sessanta mila franchi l'anno tutto compreso.

No, cara te rispose la nipote del dottore esso non vien mica da Saadi, ma da uno Smith o da un Brown qualunque il corrispondente del signor Dehal a Calcutta. Ma non si direbbe dunque che questo monile è uscito dall'officina di Benvenuto Cellini! osservò la vecchia marchesa di Montmartel.

Il signor Dehal è dunque gravemente ferito? chiese Regina con inesprimibile ansiet