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Ed allora, quasi che quello sconosciuto animale fosse un uomo, quasi che egli potesse intendere, tutto, Julian Sorel, nella via deserta e fangosa, sotto i grandi alberi neri e nudi, innanzi a vasto e giallo fiume, gli gridò, desolatamente: Io debbo morire, io debbo morire, ho duecentosettantamila lire di debiti e non posso pagare, debbo morire, lasciami morire....

Essi non tengono conto scrittura doppia dei crediti e dei debiti delle loro passioni, possono esigere la liquidazione di partite abbandonate da un pezzo. Eppure scommetto cento contro uno che la contessa desidera pagarti il suo debito. Prima di tutto questo è un oltraggio che offende gratuitamente una persona onesta, ma è il solito della gelosia.

Aldo Rubieri, nel tempo che aveva molti debiti e poche commissioni, abitava fuori di una porta della citt

Quando presero in casa Pierino, quando ebbero da pagare i debiti del fratello, si trattava dell'onore della famiglia e non fiatarono, ma risparmiarono le uova dell'insalata e andarono a dormire senza lume per poter ricavare, col tempo, da una parte quello che era andato dall'altra.

Egli dice io vengo adesso di casa sua che i debiti di giuoco si pagano sul tavolo o si saldano con la spada. Chi attende, deroga; e che egli è di vecchia razza. Per conseguenza, se non riceve in giornata, o domani, i quindici mila franchi che gli dovete, egli vi schiaffegger

Il modo con cui gli uomini di onore parlano alla gente della vostra specie e del vostro calibro. , le conosco tutte le vostre gesta: ciò che è occorso la notte del ballo presso il principe di Lavandall; ciò che è occorso la notte dell'orgia in casa Morella; i vostri debiti; le vostre scroccherie; il furto dei gioielli, che avete commesso in pregiudizio di vostra moglie; l'uso cui vi apprestavate a fare dei documenti che vi ò presi. Mia cugina andava a soccombere alla tentazione di restituir quelle carte contro l'autografo glorioso cui avete scritto presso il principe di Lavandall. Carpirvi quel portafogli sarebbe forse stata una cattiva azione per vostra moglie. Gli era un dovere per me d'impedirle di contaminarsi. Gli è un dovere per me d'impedirvi di aggiungere altra infamia all'onta cui avete di gi

Il lusso di Parigi smisurato aveva fatti i paladin fallire: volevan sostenersi in grado alzato con debiti e con truffe da non dire. Facean lo stesso i servi nel lor stato, per imitare i grandi e comparire; e le villeggiature de' signori avean fatti i villani imitatori.

Era vero, infatti, che tutti a Milano, e non soltanto quelli che non avevano niente da fare, si occupavano del conte Adelino di San Marsilio, de' suoi amori, dei suoi debiti, de' suoi cavalli.

Si lasciarono. La polizia romana, che sorvegliava tutti i passi di Don Diego, riferiva al ministro di S. M. siciliana i sentimenti sovversivi ed i gusti poco ortodossi del neo-vescovo. Il ministro fece significargli ch'egli avesse a partir di Roma il più presto possibile, poichè la diocesi reclamava la sua presenza. Se Don Diego non avesse contratto dei debiti col canonico Pappasugna, se avesse avuto un po' di fortuna per vivere indipendente, se a Roma stato vi fosse un posto per lui, egli avrebbe certo chiamato Bambina e Concettella appo di e non sarebbe più tornato a Napoli. Ma i suoi impegni, la sua povert

Fra l'altre degne ed onorate azioni dalli prencipi nelli loro maneggi fatte, si è procurato, come si sa, con ogni studio di fare che nelli loro Stati e regni siano fatte belle e buone monete e d'oro e d'argento, accioché fossero e per memorie de' nomi loro, ed anco perché fossero spese ed accettate per i debiti valori tanto nei domíni loro come in altri luoghi.