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Era costui Pasqualino, detto Lino, detto anche el Schisc, vagabondo di mestiere, alloggiato la notte nel principesco Albergo del Verde, quando il verde c’era: Piazza Castello, seconda panca a sinistra del viale: oppure, nel cavo tronco di un albero secolare, presso il dazio di Porta Tenaglia.

Ora figuriamoci che in Venezia il dazio della carne fosse del 1600 a due soldi per libbra. Dunque ogni cento libbre di carne a macello rendevano al principe un zecchino, e del 1665 ci volevano 160 libbre di carne per cavarne un zecchino di dazio.

Non è egli vero che, se con uno scudo d'argento di dieci paoli io pagai in Modona, mia patria, molt'anni sono, il dazio della macinatura di 4 sacchi di grano, in ragione, per esempio, di 45 di que' bolognini il sacco, in tempo che lo scudo valeva nove lire: ora, ch'egli ne vale undici e cinque bolognini, con un simile scudo pagherò il dazio per cinque sacchi?

L'uno combatteva le riforme e la cessione del Dazio consumo, nel nome della giustizia e della fame del popolo, e citava l'America; l'altro le difendeva per la salute della finanza, per il benessere morale e materiale del paese e della famiglia, e citava l'Inghilterra.

Esaurita la discussione, quando fu il momento di passare ai voti, Prospero Anatolio, pallido, la fronte molle di sudore, suonò il campanello con mano tremante. Il momento era solenne e definitivo per l'una parte e per l'altra. Si sa bene, moderati e progressisti avevano tutti sotto gli stivali il Dazio consumo e la riforma delle imposte!

Oh, finalmente! pensò Pierino, e col suo frasario mezzo veneto, cominciò a raccontare tutte le angosce del dover nascondere il pacco alla dogana. Ma dovevate pagare il dazio, esclamò seccato il Direttore, che sdraiato, sonnecchiando, guardava il fumo dell'Avana, che bruciava lentamente alla candela. Dovevate pagare il dazio; era più semplice!

Rispetto alle gabelle sopra i consumi cresciute, e alle altre imposte, uomini intendenti, e amici del Ministero non mancarono ammonirlo: «mala via tieni; dazio aumentato risponde a consumo diminuito. Gi

Dunque questo dazio in 60 anni soli, senza che vi sia diminuzione di popolo, senza tassarlo meno de' soliti due soldi per libbra, per la sola cagione dell'accrescimento delle monete ha scemato quasi 40 per cento; e se sará approvato l'abuso corrente di lasciar a 20 lire il zecchino, sará scemato la metá in 80 anni. Ma non è lo stesso degli altri dazi e delle altre entrate?

Pertanto si spiega come, stanco dei continui reclami dei consumatori, il Governo s’indusse ad abolire il dazio proibitivo del tabacco, gravando invece la mano sulla farina, sull’orzo, sul vino!

Secondo l'on. Nasi in Sicilia non c'era fame, vi erano minori che altrove le sofferenze economiche, il salario non era inferiore di altrove, il lavoro delle miniere di zolfo non era più duro che altrove, le amministrazioni comunali non andavano più male che altrove, il dazio sulla farina non aveva influenza prevalente ed uguale sul prezzo del pane; il governo non aveva le responsabilit