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Ti dispiace? Eh ! pensando che le ho portate io.... È dura, sai! Rinunzia.... a lei. No; proruppe egli, dandomi un'occhiata che pareva volesse passarmi fuor fuori. Perchè, no? finalmente, che speranze hai? E tu? Capisco, ripigliai, che potremmo leticare così fino al giorno del giudizio. All'infinito, dunque; commentò Filippo. A te non verr

Tu, amore inextimabile, l'hai manifestato dandomi la medicina dolce e amara, perché io mi levi in tucto da la infermitá della ignoranzia e negligenzia, e con sollicitudine e anxietato desiderio ricorra a te, cognoscendo me e la bontá tua, e l'offese che sonno facte a te da ogni maniera di gente e spezialmente da' ministri tuoi, acciò che io distilli uno fiume di lagrime sopra me miserabile, traendole del cognoscimento della tua infinita bontá, e sopra questi morti, e' quali tanto miserabilmente vivono.

Mi addormento in baracca affranto, soddisfatto. Sonno pesantissimo. A mezzo giorno due nostre cannonate mi svegliano dandomi l'illusione di Ghiandusso battente alla mia porta. Grido nel sonno «Ava-a-anti». Ho preso due cannonate per un innocuo bussare alla porta, tanto il mio sonno fu profondo. Tre giorni dopo il generale Monesi in automobile si ferma davanti alle baracche del Gruppo.

Pregai quei buoni signori di continuarmi la loro amicizia. Nulla è cambiato, mi rispose il signor Nicola, avete due case invece d'una sola, ecco tutto!... Volevo baciargli la mano, ed egli si è rifiutato, dandomi due grossi baci sul volto. Mi accompagnarono fino alla porta della loro casa, mi strinsero le mani affettuosamente.

EROTICO. Voi sempre foste la mettá dell'anima mia; or tutta è vostra, e non ci resta piú alcun'altra parte del mio: e son tutto in anima e in corpo vostro. Perché dandomi Sulpizia, mi duoni la vita; e posso dir da oggi innanzi ch'io son vivo per voi, e però vivo per voi.

Grazia, grazia sia a te, Padre, che, satisfacendo a me di quel che io ti dimandai e di quello che io non cognoscevo e non ti dimandai, tu m'hai invitata, dandomi la materia del pianto, e d'offerire dolci e amorosi e anxietati desidèri dinanzi da te con umile e continua orazione. Ora t'adimando che tu facci misericordia al mondo e alla sancta Chiesa tua.

Sono ambizioso, orgoglioso, mamma; ma non più come prima. Tu lo vedi a che cosa mi rassegno: a beneficare una creaturina, a fare anche opera di espiazione per la memoria della povera Fausta! Io non la ho amata quanto meritava, quanto dovevo; l'ho fatta soffrire, mamma! Forse ella è morta non tanto per un difetto dell'organismo, quanto per l'immenso dolore di non essere riuscita ad imporsi al mio cuore.... Oh, mamma! Tu non sai; forse sai, e temi di accrescere il mio rimorso dandomi ragione. La ho amata quando non ero più in circostanza di consolarla, di compensarla; ho commesso l'infamia, per disperazione, di tentar di dimenticarla. Tu non sai, mamma! Tu non sai! Voglio punirmi, voglio redimermi.... E voglio pure, mamma, crearmi ancora un sogno nella vita, un'illusione, fosse pure a costo di rimpiangere, dopo, di non aver saputo resistere alla seduzione di esso alla fallace malìa di quella. E saranno nello stesso tempo sogno e illusione anche tuoi. Mi aiuterai almeno a produrmelo, a foggiarmela. In Rosa dovr

Io ero morta, e tu m'hai risuscitata; io ero inferma, e tu m'hai data la medicina: e non tanto la medicina del Sangue che tu desti allo 'nfermo de l'umana generazione col mezzo del tuo Figliuolo, ma tu m'hai data una medicina contra una infermitá occulta, la quale io non cognoscevo, dandomi tu la doctrina che in neuno modo io posso giudicare alcuna creatura che abbi in ragione, e singularmente verso de' servi tuoi, de' quali spesse volte, come cieca e inferma di questa infermitá, sotto spezie e colore de l'onore tuo e salute de l'anime, davo giudicio.

A lor non basta... di restar sole! Rassicuratevi, fanciulle mie. Altro che storie e fantasie!.... Se l’impazienza frenate un po’ dandomi udienza, vi spiegherò. Di queste immagini ogni fanciulla può far degli «uomini» o... non far nulla. Sono ritratti d’uomini veri, un poco matti , ma sinceri. Sposano ed amano sinceramente, ognun dicendovi quello che sente.

E ridevano tutte insieme; e si facevano domande, si rispondevano fra la mammina e le figliuole.... E la mammina le accarezzava sempre.... Io ho pianto, come piango ora, perchè non ho mai conosciuto tali gioie.... e non le conoscerò mai.... Povera mamma mia.... Dicono che è morta, dandomi alla luce.... in una villa.... Oh! Diana singhiozzava.