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Non erano punto preziosi i tavolini, i canterali, i divani, le seggiole, le poltrone, le litografie e le incisioni in cornici di ebano, i quattro o cinque quadri a olio, di soggetto sacro, mediocrissime copie di originali del Guercino e di Carlo Dolce, i due specchi ridotti quasi inservibili dall'umido che ne avea macchiato e corroso l'argentatura.

Di tanto in tanto la Teresa, intirizzita dal freddo e dall'umido che penetravano per le scommessure delle imposte e per gli spiragli della porta, recavasi in grembo il caldanino, ne risvegliava il fuocherello, per riscaldarsi un poco le mani; e Stella pure era corsa due o tre volte a inginocchiarsi sul rialto del focolare, perchè sentiva gelare le sue piccole dita tutte rosse, che ormai non potevano più reggere la spola; e tornava poi più diligente e spedita al ricamo.

Volevo spiegarmi disse Aldo con qualche imbarazzo che cosa può mai averti prodotto tale strana suggestione in questo salotto. La vecchia consolle? Lo specchio? Quei quadri anneriti e dai quali non si è potuto togliere la polvere resa aderente dal tempo e dall'umido? Il soffitto troppo alto? La tappezzeria nova delle pareti?

Dirimpetto, l'antica fontanella mormora sempre. E par che il borbottio si parta dalla sconquassata bocca del re sovrastante, di questo ammantellato padrone della strada, e lamenti la miseria del tempo. Tutto roso dall'umido e dallo stesso tempo ingrato, che a poco a poco ha fatto di lui un personaggio da burla, vuote le occhiaie come colui della bibbia che in castigo ebbe mangiate le pupille dai vermi, l'infelice coronato pur vive ancora e concede la limpida vena dell'acqua a un popolo chiassone. L'acqua cade e si spande e allaga per buon tratto la via, commista a' nuovi rivoletti di un'altra fontanella che più in su è posta sul pendio, accanto alla bottega di un torniere una fontanella municipale, delle solite. E però, di state e di verno la via è sempre lubrica; i pochi fanali che vengono fuori, uscendo come dalle finestre, lasciano piovere una scialba luce sul selciato sconnesso, che somiglia una disgregata sutura di un cranio in cui s'infiltrino fantastiche lacrime. E qua e l

Le capanne loro sono meschinissime e tutto quello di più sudicio che si può immaginare: è un lusso concesso a pochi l'avere un angareb, chè la maggior parte dorme per terra rannicchiata su una pelle da bue che difende dall'umido e dagli insetti.

Gli spaccalegna abitavano una specie di tana: due buche basse, l'una dietro l'altra, colle pareti annerite dal fumo e dall'umido. Nella prima, un gran tavolone roso da' tarli, e tutt'intorno una panca sgangherata, serviva di desco; nella stanzaccia appresso dormiva la famiglia; uomini, donne, e il ciuco insieme.

I nostri camellieri sono biscerini: per tutto abbigliamento un pezzo di tela bianca che avvolta alla cintura scende fino al ginocchio e la notte si stende ad avvolgere tutto il corpo per riparare dall'umido e dal freddo: ai piedi due logori sandali, e per cappello l'originale capigliatura a ciuffo ritto e a ricci o trecce pendenti, contro la sferza del sole: per provvigione qualche pelle che si riempie d'acqua quando se ne trova, ed una piena di dura: per difesa, pendente dalla spalla sinistra, uno spadone colla guardia a croce in ferro e la guaina allargantesi ad uso freccia verso il basso; uno scudo in pelle da ipopotamo, rotondo, con una sporgenza conica al centro; una lancia alta forse due metri nella mano destra.