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E infine facevano musica sopra un piano-forte che le era stato regalato dall'imperatore del Brasile, il quale la chiamava sempre il mio piccolo canarino e le voleva bene come ad una figliuola.

Manfredi nacque di Federigo, e di una nobile donna della famiglia de' Lancia, che poi vicina al morire fu sposata dall'imperatore, divenuto gi

Ecco Legnano. Ecco l'esercito nemico; ecco le aquile imperiali. Quanto è numeroso quell'esercito, quanto potente! Quanti avversari! Gente nordica, semibarbara, vestita di ferro, con grandi elmi piumati, con forti macchine di guerra; molti a cavallo. Gente in gran parte mercenaria; pagata dall'imperatore; combattono per la speranza del bottino. Hanno detto loro che le citt

Un altro ornamento preziosissimo di Leida è il Museo Giapponese del dottor Siebold, tedesco di nascita, medico della Colonia olandese dell'isola di Decima; il quale, secondo narra una tradizione romanzesca, ottenne per il primo dall'imperatore del Giappone di entrare in quel misterioso impero, in ricompensa dell'avergli guarito una figliuola; o secondo un'altra tradizione più credibile, entrò in quel paese di nascosto, e non ne uscì che dopo aver scontato il suo ardimento con nove mesi di prigionia, e fatto pagar colla testa ad alcuni mandarini la colpa d'averlo aiutato. Comunque sia, il Museo del dottor Siebold è forse la più bella collezione di quel genere che si trovi in Europa. Un'ora passata in quelle sale è un viaggio nel Giappone. Vi si segue la vita d'una famiglia giapponese per tutto il corso della giornata: dalla toeletta alla mensa, dalle visite allo spettacolo, dalla citt

Il 24 ottobre, il papa ricevette, per mezzo del suo nunzio a Parigi, una netta dichiarazione dall'Imperatore, al quale aveva fatto conoscere le disperate condizioni di Roma, e Monstier, il 25, partecipò alle potenze che la Francia interveniva, perchè era stata commessa un'infrazione al trattato di settembre.

In quei forni era stato custodito Luchino per alcun tempo dall'imperatore Lodovico il Bavaro: e poichè la sventura ai tristi non fa se non peggiorarli, volle che poco migliori riuscissero queste, che stava fabbricando.

Que' podestá che erano stati posti dall'imperatore nelle cittá nemiche ed anche nelle amiche, tiranneggiavano le une e le altre; e dove non erano podestá nuovi, bastavano a ciò gli antichi diritti imperiali, dismessi a lungo, or rivendicati dopo la vittoria.

Secondo i loro annali, colla conferma però anche della tradizione, fin da tempo immemorabile gli Abissinesi sarebbero stati retti a sistema feudale con un Atsé o imperatore per sovrano supremo, che doveva essere dei discendenti di Menilek, e il diritto di successione spettava, come vedemmo, al primogenito: pare però che si potesse transigere su questo, qualora o dall'imperatore regnante, sia lui vivente, sia per testamento, o per voto della nazione, era designato altro successore al trono. Al loro avvenimento al trono gli Atsé facevano giuramento di rispettare la libert

La Francia, o, per meglio dire, l'imperatore, e più ancora il vicerè avevano essi pure i loro partigiani, i quali, benchè uniti per la difesa d'una stessa causa, erano però mossi da diversi motivi. La massima parte dell'esercito aderiva pur sempre al suo capo, perchè questo capo avealo spesso condotto alla vittoria, perchè il reggimento imperiale era un reggimento militare, perchè i prìncipi locati dall'imperatore sui varii troni dell'Europa, ed anzi l'imperatore stesso, non eran altro che soldati saliti da basso in alto grado; il che dava ad ogni soldato una segreta speranza di grande avanzamento. L'esercito e il principe Eugenio erano stretti fra loro da quell'invisibile vincolo onde sono stretti gli uomini che hanno insieme tentato grandi fatti, e durato stenti, fatiche e pericoli. Camerati ei sono, e questo titolo è più sacro talvolta, che non sia quello di amico. Avea pure il vicerè alcuni partigiani fra i membri dell'amministrazione, e quelli in ispezielt

Morto papa Adriano, giá piú e piú guastato coll'imperatore , erangli stati eletti due successori: papa Alessandro III da tutti i cardinali, salvo tre; Vittore IV antipapa, uno dei tre, dagli altri due. L'imperatore citolli a . Alessandro da vero papa ricusò, e fu riconosciuto dall'Italia libera, dalla cristianitá; Vittore accettò, e fu riconosciuto dall'imperatore.