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O d'arme invitto, e più di cor gentile, Germe immortal degl'immortali Eroi, Com'è, che d'ozio neghittoso e vile Non tuo valor, non tua virtù s'annoi? Tu di vil plebe a seguitar lo stile Or volgi riposando i pensier tuoi; Ma qual poscia in Italia, almo paese, Fia sculto marmo a le tue chiare imprese?

Me lo sentivo vicino, gli rivolgevo la parola quasi avesse potuto rispondermi. Mi piaceva a immaginarmi le sue contraddizioni e a trovare le risposte più atte a calmarlo. Questa ginnastica del pensiero della quale Egli era l'unico perno occupava le mie ore d'ozio, mi era compagna nelle lievi occupazioni della giornata, mi seguiva dovunque come un profumo penetrante e nascosto.

Perchè il sindaco firma sempre senza leggere, quando non firma in bianco nei suoi momenti d'ozio.

Le principesse invisibili si erano finalmente degnate di scendere dall'Olimpo per visitare un mortale... quelle due signorine erano le figlie del proprietario del nostro ricco palazzo: le medesime, per veder le quali avevamo tanto almanaccato nelle molte ore d'ozio che avevano preceduto le tre giornate di combattimento.

Queste pagine, buttate giù in qualche momento d'ozio, vogliono comparire variopinte come un carnevale, ed esser quasi un caleidoscopio. Tenteremo intanto di mettere un po' d'ordine in questo mondo intricato di figure, che presenter

Nelle ore d'ozio, e piuttosto male, il violoncello; rispose il commissario, con l'atto e l'accento di finta umilt

Dopo molte ore d'ozio e di noia voleva pure attendere a qualche cosa che appartenesse all'arte sua, ed essendogli entrato il desiderio di sapere chi fosse colui, gli si recò appresso per tentare di appiccar seco alcun discorso; il Bronzino dal canto suo, come si vide alle costole il Malumbra, lo guardò un tratto ridendo a mezzo, poi così gli disse: «Oggi, amico caro, ci siamo incontrati troppe volte, perche io possa credere che sia al tutto effetto del caso

53 Soletto lo trovò, come lo volle, che si godea il matin fresco e sereno lungo un bel rio che discorrea d'un colle verso un laghetto limpido ed ameno. Il suo vestir delizioso e molle tutto era d'ozio e di lascivia pieno, che de sua man gli avea di seta e d'oro tessuto Alcina con sottil lavoro.

Alla presenza di quei signori misi ogni cosa in una cassa, lacerai alcune carte di nessuna importanza, cioè canzoni e sonetti che solevo scarabocchiare nelle mie ore d'ozio, alcune bozze di lettere che avevo scritto per conto di qualche italiano mio vicino, e specialmente del muratore Pietro Lombardo, consegnai al Dragomanno un portafogli, dal quale non levai altro che sette napoleoni, e ciò col suo permesso.

Il culto della Bellezza e dello Amore riconduce la nostra schiatta diseredata alla sua origine divina. O Francesco Petrarca, tu che per prova intendesti amore; dopo tanti dolci concetti, con quale amaro liquore ti bagnò il labbro Calliope quando dettasti questi versi ingiocondi: Ei nacque d'ozio, e di lascivia umana, Nudrito di pensier dolci e soavi, Fatto signore e dio da gente vana?