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Però questo amore universale, che governa l'intenzione de' poeti, mette universalmente nella coscienza degli uomini l'obbligo della gratitudine e del rispetto; e nessuna occasione politica può sciogliere noi da questo sacro dovere. Finanche l'ira della guerra rispetta la tomba d'Omero e la casa di Pindaro. Il poeta dunque sbalza fuori delle mani della natura in ogni tempo, in ogni luogo.

Ciò avvenne forse ai tempi D'Omero e di Valmichi... Quella era un'altra Nancy. Questa Nancy trascinò i stanchi passi per ore ed ore traverso strade dritte e terribili chiamate «Avenue», con un lugubre marito da un lato, e una bimbetta piagnucolante dall'altro.

Foscolo Chétati, figlio, per l'amor del cielo! «Chi ad ogni verso dell'Iliade o dell'Odissea ponesse dieci volumi di chiose, sarebbe forse discreto, immensa è la biblioteca degli scrittori commentatori d'Omero dal secolo di Pisistrato al nostro. Io Mi sembra, con sopportazione, che tu sii dotto, ma vivace ed esagerato.

Io vi amo, o bei capegli, stillanti ambrosia dal capo delle dee d'Omero, e ancora ai tempi nostri cagione di soavissimi fremiti a chiunque accarezzi le vostre morbide ciocche. Sansone ebbe nei capegli la forza; ma ogni donna è più forte di lui, perchè ne ha nei capegli la grazia e il fascino delle dolci lusinghe.

Questo punto, presso la torre, era la mèta più ambita delle mie peregrinazioni. E' una solitaria marina, celebrata dalla leggenda d'Omero. La saracinesca è caduta; porte e finestre sono chiuse ed invano tentai penetrarvi.

II. I romantici non vogliono nelle poesie dei moderni gli dèi d'Omero, ma proscrissero sempre altresí quelli dell'Edda. E se amano di vedere nell'Ariosto ed in Shakespeare le maghe e le streghe, non suggerirono mai a' poeti viventi di ammetterle ne' loro canti, quando non sieno piú vive nella credenza del popolo.

La mitologia indiana in Calidasa è come la mitologia greca in Omero. Si gusta ne' poemi d'Omero la mitologia greca: può dunque gustarsi anche la mitologia indiana nel dramma di Calidasa. Entrambi questi poeti hanno scritto cose conformi a' lor tempi: basta saper trasportarsi a' lor tempi per poterle gustare.

AP. Prometto risponderti. FR. Hai tu mai letto appresso d'Omero, quando Ulisse andò a' popoli cimmeri? AP. Certo , a quella gente che abita nell'aria caliginosa e nera, dove il sole mai non arriva coi raggi. FR. Che vi fece? AP. Molte cose. FR. Non sono eglino questi i versi, a dirli nella nostra lingua? Tu hai detto benissimo e 'l senso, e le parole.

Scrive Giustino martire che il primo verso della Iliade fu fatto a similitudine del primo d'Orfeo, che invocava Cerere; e benchè usassino varie cerimonie, nondimeno tutti desideravano ragionare coi morti, acciocchè si dicesse che fusseno discesi all'inferno, come dicevano essere avvenuto a Pittagora un tempo dopo ad Orfeo, e ad Omero, ed avere viste l'anime d'Esiodo e d'Omero, essere punite gravemente per le cose che avevano dette degli Dei: onde egli era auto in gran venerazione appresso de' Crotenesi, e massimamente dicendo che avea visto nell'inferno esser martorizzati quelli che non volevano usare con le donne loro.

Ma dove mai l'operoso demolitor d'Omero trovò le basi per l'annessione? Le trovò in un rapporto che esiste di fatto tra la filologia e ciascuna di quelle discipline. La filologia prepara il materiale per tutte.