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Che fosse successo qualche diavoleria? riprese il vecchio dopo un po' di silenzio. Umh.... non lo credo. Mastro Vanni borbottò qualche cosa che l'altro non intese. Il sole declinava, declinava; il rosso delle nuvole a grado a grado cambiavasi in cenericcio, le onde quasi d'inchiostro luccicavano cupe alla morente luce del giorno. Sta picciuttazza ch'è nfanfara, Ch'è nfanfara, ch'è nfanfara....

Basta! fece l'avvocato volgendo lo sguardo a sua moglie. Era uno sguardo tutto nuovo per lei. Nella pupilla limpida e larga pareva esservi caduta una goccia d'inchiostro. Non tenne l'occhio fermo in viso a Paolina che per la durata di un lampo; ma Paolina sentì uno spasimo di soggezione che le sembrò d'una lunghezza spaventevole.

Dell'acqua, del sapore d'inchiostro, della maggiore o minore ripugnanza che ci si ha... Qui si parla a rime obbligate. Ma le signore di spirito sapranno introdurvi qualche variante, ribattè Fausto coll'intenzione di fare un complimento. È una rima obbligata anche il fare dei madrigali alle signore, disse la contessa.

Certe sere, laggiù nell'Africa strega, ci conducevan sulle tue spiagge cupe e deserte, triste gregge di collegiali che docile e lento si trascinava, vigilato da preti neri e severi... Eravam piccole macchie d'inchiostro sulle immateriali sete di un divin cielo orïentale

Molte mani di patrioti si allungarono a stringere la mano dell'oratore che sudato, trafelato, non vedeva innanzi a che una gran macchia d'inchiostro e non sentiva che il filo d'aria diacciata che gli fischiava nell'orecchio.

Stanza da lavoro del perito agrimensore Saru Mazza. Comune a destra, uscio in fondo, finestra sulla sinistra. Un grande tavolo da disegno, senza cassetti, su due cavalletti, ingombro di squadre, compassi, barattoli di colori, boccette d'inchiostro, carte da disegno, lucidi, etc. In fondo, accanto all'uscio, cassettone con su una Madonna in cornice.

Di faccia alla finestra ove la servetta s'indugiava era quella della Marangi, la maestrina comunale. A poca distanza dal parapetto, seduta a una tavola sulla quale era pur la piccola macchina da cucire, la Marangi scriveva, piegata su un mucchio di carte. Di volta in volta, sostando, si leccava il medio della mano destra che s'era insudiciato d'inchiostro, e lo fregava a una pezzuola.

Giulietta! si pose a gridare, intanto che aiutava la serva a sgomberare il cammino, sorridendo in pari tempo ai visitatori. Una faccina da monello, leggermente imbrattata d'inchiostro, uscì curiosa da un paravento. Va a chiamare tua madre tornò a gridare Merelli sporcaccione!

Evelina asciugò la cartella che si era macchiata d'inchiostro, cercò una parola scartabellando un dizionario, e ricominciò a scrivere come prima. La Gioconda deve essere qui subito! disse poi, a mezza voce, come se parlasse fra . L'altra ricominciò a girare e a brontolare. Che vita! Che vita! Che vita!

Aldo pensò di suonare il campanello per domandare dell'inchiostro alla serva; ma poi ricordò che questa, dopo la prima settimana di amabili premure e di sorridente zelo, era diventata assai acida e breve. Aldo quindi rifuggiva dal chiamarla, ed era contento quando non la incontrava per le scale. Si guardò intorno in cerca d'una bottiglia d'inchiostro. Aprì cassetti e tiratoi.