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Qui è la mia officina, il mio salotto d'estate, il luogo dove faccio i miei sonnellini, quando è troppo caldo. Quassù vedi i nidi delle rondini che mi tengono buona compagnia: per di qua si va in cucina: qua c'è un grottino fresco per il vin vecchio: per di qui si passa agli appartamenti superiori, da dove la vista è ancora più larga.

L'aria fine è un farmaco potente Quante guarigioni meravigliose, ha fatte l'aria delle alte montagne!... V'è talora qualche pericolo ai polmoni delicati, col salire, per esempio a 1800 metri sul livello del mare e collo stare sotto le nevi eterne. Lasciando, del resto, in disparte, per oggi, le eccezioni, è indiscutibile (come aveva detto il vecchio pastore di nostra conoscenza) che più si va in alto (d'estate, gi

Noi eravamo quasi tutti vestiti alla borghese [Vedi illustrazioni], chi ancora d'estate e chi di mezza stagione, questi col pastrano sgualcito, quegli con un mantello sciupato o con una sucida coperta in ispalla, la pluralit

Sono in tutto 7 ore da Lisciano per la salita: per la discesa saranno bastanti 4, d'estate ben inteso. D'inverno è ben difficile fare un calcolo; tutto dipender

Il più degli amici di chi scrive v'han d'accordo nell'affermare, che le giornate calde e in cui soffia il vento marino, ed anche le giornate piovose d'estate son quelle in cui, più che in altre occasioni, il diavolo si fa lecito di bussare alla lor porta e di far capolino se per caso le trova aperte.

Di solito, nel fondaco, non faceva mai troppo caldo: ma quella sera, anche , si soffocava. La signora Maddalena aveva pranzato di buon appetito: forse, d'estate, colla gran sete, si beve anche di più, senza accorgersene... Si sentiva le vampe al viso; s'alzò, si levò il fazzoletto di foulard che aveva attorno al collo; e tirò su fin sopra il gomito le maniche del giubbino...

Dal Terminilletto (2108 m.) occorre un'ora (d'estate) per giungere al Terminillo (2213 m.) e la via, che presenta d'inverno difficolt

Donna Teresa era inalterabile, agucchiando d'inverno e d'autunno, e in villa d'estate e di primavera; Pietro amava i suoi registri e vi spendeva attorno la vita, quando nevicava e quando v'era il sole di luglio.

Il salottino era attiguo ad una specie di galleria lunghissima, che da una grande invetriata metteva capo allo scalone. D'estate, aperto l'uscio, si respirava dalla galleria un'arietta fresca, deliziosissima.

D'estate le pelliccie non si vendono.... E come, con quali cure, avrebbe egli espresso la sua efficace protezione, in quale ambiente avrebbe fatto vivere la fanciulla, degna veramente per la inquietante bellezza del nome di Gioconda? A grandi passi Folco si recò dalla bottega del pellicciaio al negozio del suo gioielliere.