United States or Namibia ? Vote for the TOP Country of the Week !


Ciò gli fu di sprone a lavorar con lena, e di a pochi mesi la Nena faceva andare e venire un grasso manoscritto, dalla povera casuccia del romanziere al palazzo d'Eleda. Lalla non ebbe fiato di leggerlo tutto, ma lo giudicò bellissimo, e Sandrino rimase colla convinzione di aver scritto un capolavoro.

Quando don Gregorio e Maria giunsero a vista del Palazzo, scorsero subito il duca d'Eleda: questi, veduta arrivare la carrozza vuota, aspettava ansioso presso il cancello. Mio Dio!... balbettò Maria con un brivido. Non le lasciavano nemmeno il tempo per respirare, per riflettere, per soffrire un po' sola, in pace... Coraggio, coraggio ripetè ancora don Gregorio, ma più a bassa voce.

Sandro Frascolini entrò dal duca d'Eleda, serio, impettito, colla tuba e col vestito nero: il duca, gli corse incontro, scusandosi graziosamente di averlo incomodato; gli prese la mano che strinse cordialmente, con effusione, fra le sue, e lo fece sedere sul canapè.

La d'Eleda è sempre uno splendore! esclamò ad un tratto il Vharè. Sfido io, rispose un socio della barcaccia, che ci teneva a fare il freddurista si conserva nel ghiaccio! Io però preferisco la Della Valle, interruppe un terzo; non è una bellezza come sua madre, ma è assai più piccante. Voi, caro Vharè, dovete averla conosciuta a Roma? , andavo da lei, il sabato sera.

Io non vengo al ballo stasera rispose Giorgio seccato ma in ogni modo ti farò avere le notizie, se proprio le desideri. Il d'Eleda lo ringraziò, sorrise di nuovo stringendo la mano a sua moglie e usci senza presentire l'uragano che stava per addensarsi sul suo capo.

E questo avvenne per due perchè: perchè glien'era passata la voglia col primo viaggio, e perchè poco dopo, a cagione delle lotte elettorali, si ruppe fra lui e il d'Eleda la buona amicizia. Fu Prospero Anatolio che ne scrisse alla moglie, contentissimo in cuor suo che un tale incidente la allontanasse da Giorgio. Il marito era sempre sicuro, ma così si sentiva ancor più tranquillo.

La de Haute-Cour era la moglie del ministro di Francia: una donnina che sembrava uscita da un capitolo di Feuillet, piena di grazia e di nervi; che rideva, parlava, gestiva continuamente, e che formava con Maria il più vivo contrasto. La duchessa d'Eleda aveva la maest

No, non occorre! esclamarono tutti gli altri spaventati, tranne il d'Eleda, che quella sera si mostrava abbattuto assai. Lasciate fare, lasciate fare: rispose il Frascolini coll'aria seccata. Egli mostrava un gran sussiego, proprio come se nel suo Omnibus portasse a spasso l'Europa.

Al Della Valle era stata offerta in vendita la casa di campagna del marchese Giacomo e, prima di recarsi a Roma, Giorgio e Lalla, passando da Santo Fiore per salutare i d'Eleda. erano andati insieme a visitarla.

La bellezza della duchessa d'Eleda aveva raggiunto allora quasi la perfezione, e quel poco che le mancava per esser perfetta, ne accresceva la grazia. Era una bellezza che parlava ai sensi e al cuore; grande, bionda, pallida, l'eterno femminino di Goethe aveva in lei la sua espressione più viva, e la formosit