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NER. Il cor, la mente acqueta; in bando ogni timor geloso caccia: ma il voler mio rispetta a un tempo. Esser non può, ch'ella per or non rieda. Giá mosso ha il piè ver Roma: il novello quí scorgeralla. Il vuol la tua non meno, che la mia securtá: che piú? s'io 'l voglio; io non uso a trovare ostacol mai a' miei disegni. Io non mi appago, o donna, d'amar, qual mostri, d'ogni tema ignudo.

a li occhi miei ricomincio` diletto, tosto ch'io usci' fuor de l'aura morta che m'avea contristati li occhi e 'l petto. Lo bel pianeto che d'amar conforta faceva tutto rider l'oriente, velando i Pesci ch'erano in sua scorta. I' mi volsi a man destra, e puosi mente a l'altro polo, e vidi quattro stelle non viste mai fuor ch'a la prima gente.

BALIA. Lidia sta aspettando se pur si raddolcisse e rammorbidisse tanta discortesia; o se vuoi perseverare nella medesima ostinazione, che una morte la togliesse da mille morti. CINTIA. Dille da mia parte che lasci d'amar me, ché tanto è amar me quanto una femina.

AMASIO. Certo che se voi m'amaste mille volte piú di quello che dite, non paghereste una minima scintilla dell'amor che vi porto. Orsú, fate ferma risoluzione: lasciate d'amar Cintio e abbiate pietá di colui. LIDIA. Essendo usata tanta crudeltá contro me stessa, non posso aver pietá di niuno; ma io ho scherzato cosí con voi, Amasia mia dolcissima.

Sia tuo; serbalo teco; io tel consegno: E tu del gran Signor tempra le voglie, Ed affatica il conosciuto ingegno Ad ammorzar l'ardor che 'n se raccoglie. Visto, ch'ella d'amar prende disdegno fortemente, il messo indi si toglie; E noi creder dobbiam, ch'egli dicesse Poscia al tiranno fier quanto successe.

AMASIO. Che Amor è cieco, non ferisce chi deve, è ingiusto, poiché patisce che non sia riamato chi ama; maledice la sua mala ventura; chiama Cintio ingrato e senza core, ché non corrisponde con amore a tanto amore. LIDIA. Dicete una bugia: c'ho lasciato d'amar Cintio. AMASIO. Non lece dir bugie. LIDIA. È vero; ma è manco male quando giova a chi la dice e non nuoce a chi l'ascolta.

29 D'amar quel Rabicano avea ragione; che non v'era un miglior per correr lancia, e l'avea da l'estrema regione de l'India cavalcato insin in Francia. Pensa egli molto; e in somma si dispone darne più tosto ad un suo amico mancia, che, lasciandolo quivi in su la strada, se l'abbia il primo ch'a passarvi accada.

54 Cerca far morir lei, che morir merta, e serva a più tuo onor tu la tua morte. Fu d'amar lei, quando non t'era aperta la fraude sua: or è da odiar ben forte, poi che con gli occhi tuoi tu vedi certa, quanto sia meretrice, e di che sorte. Serbi quest'arme che volti in te stesso, a far dinanzi al re tal fallo espresso.

3 Pur, per salvar l'onor, non solamente d'escusa, ma di laude è degno ancora; per salvar, dico, in caso ch'altrimente facendo, biasmo ed ignominia fôra: e se la donna fosse renitente ed ostinata in fargli far dimora, darebbe di indizio e chiaro segno o d'amar poco o d'aver poco ingegno.

Ma, sventura, sventura! Uom così degno D'amar colla sua grande anima Iddio, In fresca et