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Esaminiamo in particolare codesto viluppo, congegnato a bella posta per troncare i nervi ad ogni energia. Il Savio alla scrittura nell'esercizio delle sue funzioni aveva rapporti con tutte le magistrature politiche, marinare e civili d'Italia e d'oltremare.

Bastò questo giudizio dei cardinali ad assolverla davanti alla propria coscienza? Era dessa veramente innocente quale la proclamarono? Fra gli storici napoletani, gli uni la condannano, gli altri l'assolvono, e la sentenza imponente dello storico d'Italia di maggior peso l'addita quale complice almeno del misfatto.

Questo è un argomento più serio; rispose il priore, a cui il nome d'Italia aveva fatto rizzare la fronte e balenar gli occhi d'una luce improvvisa. Dicono che la patria non sia una cosa sensibile e che c'entri molta poesia nella formazione di questo ideale. Io so che c'entrano i nostri amori d'infanzia, le nostre lagrime d'adolescenti, i nostri rossori e i nostri sdegni d'uomini fatti. L'Italia comprende in la parte più pura dei nostri interessi, che sono gli affetti e le consuetudini; l'Italia è la nostra medesima superbia di schiatta, la nostra consapevole nobilt

Provai per la prima volta in tutta la sua forza quel sentimento di gratitudine che dobbiamo ai grandi artisti, che resero il nome d'Italia riverito e caro nel mondo; compresi per la prima volta ch'essi non sono solamente illustratori, ma benefattori della loro patria; e non solo di chi ha intelletto per comprenderli ed ammirarli, ma anche di chi sia cieco alle opere loro, anche di chi non li curi, o gl'ignori.

«Io, che sono arbitro della pace e della guerra, non potrei tollerarlo. Confido quindi che la voce della ragione venga ascoltata, e che quei cittadini d'Italia, che dimenticarono i loro doveri, ritornino presto nelle file del nostro esercito.

Valorosi artisti d'Italia, come siete ammirati! E come intendo qui facilmente il bene e il male che avete fatto al vostro paese! Il bene con coscienza, il male senza volont

22 febbrajo. Vostro GIUSEPPE MAZZINI. Marzo, 1853. . . . . . Come da me si suole, Liberi sensi in semplici parole. Io mando queste pagine ai giovani ignoti d'Italia, ai quali è fede l'unit

Gli strilloni. «La Tribuna! Il Giornale d'Italia!... Dichiarazione di guerra! Dimissioni del ministeroIl ministero discute giorno e notte, Il Parlamento anch'esso prolunga le sue sedute in quel palazzo nero, a cui il lucernario tutto aperto d

Redenta! intendiamoci bene, per aver veduto fuggire degli esosi padroni. Redenta, colla speranza d'aver a fare con un governo migliore. Redenta, perchè sanata una delle sette piaghe d'Italia, e reintegrata nel seno della grande famiglia Italiana, che abbisogna di stare unita, serrata, per far testa a certi nostri prepotenti vicini, amanti delle nostre frutta e del nostro cielo, che offuscarono gi

E surse una terza voce: noi lasciammo le dolci sponde dell'Adriatico e ci recammo, come il Padre c'inspirava, a morire sulle terre dell'estrema Calabria, per insegnar loro che ogni uomo d'Italia è mallevadore per tutti, e che ogni zona del nostro terreno è zona della Patria comune.