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E in quanto alla separazione del duca d'Eleda e della baronessa Renata... fu una grave, una dolorosa separazione, specialmente per il duca. Oltre la perdita della donna, Prospero Anatolio aveva tutte le consuetudini da rompere e da rifare; si trovava sbilanciato, gettato fuori dell'orbita, privo del centro di rotazione, dove la sua vanit

Dal salotto, sempre discorrendo, Prospero Anatolio accompagnò l'onorevole pubblicista nell'anticamera, uscì con lui fino sullo scalone, e con un dunque, a questa sera ultimo e definitivo, gli tornò a stringere tutte e due le mani con espansione vivissima. Sandro uscì dal palazzo d'Eleda felice, raggiante.

E Renata si strinse più forte al braccio del duca, piena di fascino e di grazia, fingendosi quasi paurosa, quasi mortificata da quel confronto. Voglio voi... Amo voi... le balbettò all'orecchio il duca d'Eleda.

Bisognava partire subito; si fece coraggio, e domandò a suo marito quando sarebbero ritornati a Borghignano. Quando vuoi, cara: domani è venerdì... partiremo dopo domani. Conosciuta appena la risoluzione della famiglia d'Eleda, la colonia dei bagnanti, per consolarsi del distacco, volle dare un gran ballo, che sarebbe stato l'ultimo della stagione.

Due giorni dopo, egli dovè ripartire; e poichè i giornali portarono ai sette cieli l'abnegazione colla quale il duca d'Eleda sapeva anteporre alle gioie ineffabili della famiglia i doveri dell'uomo pubblico, così egli rimase molto tempo senza farsi vedere a Borghignano.

Il Frascolini non ci capiva più nella pelle!... Quantunque avesse viaggiato, fosse stato applaudito nella Favorita e si trovasse ora alla direzione dell'Omnibus, in fondo in fondo egli restava sempre il ragazzotto di Santo Fiore, che, per tradizione di padre in figlio, riconosceva nel duca d'Eleda una autorit

Così passò un'ora, un'ora e mezzo, due, quando a un tratto il suo volto si rischiarò: Ah! ah! borbottò fra , sorridendo: mia moglie vuol confondermi? Per lo meno le insegnerò che sono sempre un uomo di spirito!... Vano e leggero, il duca d'Eleda teneva di più a parere un uomo di spirito, che non ad essere un uomo onesto. In fretta, senza chiamare il servo, indossò il soprabito e uscì di casa.

La duchessa d'Eleda?... Non la conosco... rispose Giulia, che non potè a meno di sorridere vedendo la faccia ridicola del rispettabile tutore. Come non la conosci?... Devi conoscerla. È la figlia del fratello del tutore di mio nipote, è la figlia, perciò siamo quasi, potrei dire, mezzo parenti. Vieni presto, da brava; andiamo subito a salutarla.

Il d'Eleda pensava di adoperare Giorgio Della Valle come intermediario ufficioso presso Maria. Giorgio sapeva gi

Il viaggio da Borghignano a Genova fu per i Della Valle e i d'Eleda tutt'altro che allegro. Il duca Prospero era convulso e dimostrava, per quella partenza, per quel distacco dalla sua figliuola e dal suo caro Giorgio, un dolore vivissimo.