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Quest'operazione compiuta, Bambina rientrò, chiuse la porta a chiave, avvicinò al fuoco una tavola sulla quale spiegò una tovaglia grossolana e pulita, pose due forchette e due cucchiai di ferro, due piatti, il candeliere, l'orciuolo di creta a becco pieno di vino, un grosso pane nero raffermo di parecchi giorni, e l'insalata. Poi andò a chiamare il fratello.

Sempre perseguitati dal governatore che un giorno esprime stupore, vedendo delle forchette e dei cucchiai coi quali noi stiamo facendo colazione: le sue domande, le sue osservazioni sono fatte con tale insistenza e con tanta fanciullaggine che davvero mette piet

Le forchette a que’ tempi erano arnesi sconosciuti, e i due coltelli co’ due cucchiai intorno ad un medesimo tondo, significavano che due persone usavano mangiare ad un solo tagliere. Anche una sola tazza bastava per due; cosa che di presente appare disdicevole, ma allora non era, ed anzi aveva il suo pregio. Oh buona usanza del tempo antico!

Una bianca tovaglia, i cui lembi scendevano fino a terra, correva lungo la mensa, nel mezzo della quale si vedevano a giusti intervalli candelabri e salsiere di pregevole lavoro, e sul margine esterno, a doppia distanza di quello che oggidì si costuma, i piccoli taglieri, o piatti di argento; presso ognuno dei quali sorgeva una coppa, e si notavano due coltelli e due cucchiai dello stesso metallo.

Intanto la pasta s'era cotta. Sciaverio distribuì le scodelle, i cucchiai di legno; levò la pentola dal fuoco; andò a versare met

Sullo stipetto, piatti, bicchieri, forchette, cucchiai, coltelli, qualche bottiglia, qualche vaso di creta. In fondo, una porta senza battenti che lascia vedere una saletta e l’uscio di scala. Accanto a questa porta, una seggiola. A destra, un’altra porta. A sinistra, una finestra. ANGIOLINA e PORTINAIO.

E chi poi non ricorda con desiderio i lieti desinari del campo, fatti con cinque o sei cucchiai intorno ad una medesima scodella, che si chiamava la scodella dell’amicizia? E chi non amerebbe metter le labbra sugli orli di quel bicchiere che s’accostò alle labbra della donna amata?

Il vocione di Merelli tuonò, attraverso i cucchiai rumoreggianti: Per un pranzo di nozze avresti potuto dire qualcos'altro. Oh! fece il dottorone col naso nella scodella non incominciamo troppo presto. Le due sorelle incipriate abbozzarono un mezzo sorriso, indecise tra il fare la furba e il fare la ingenua.

Una piccola madia, fatta lustra dalle mani che vi eran passate sopra, un paiolo, quattro piatti di peltro, quattro scodelle di terra, quattro cucchiai di stagno formavano tutto l'arredamento di quell'antro, che serviva a un tempo di cucina e di sala di conversazione ai pastori che passavano lassù la stagione del pascolo.

E dunque, appena ho udito il dottor Lombrichi dire alla marchesa con quel suo tono magistrale da sputabottoni; «Bisogna che prima di questa sera ella pigli ancora due cucchiai di quella medicinaho subito sclamato: « signore, corro tosto io stessa alla spezieria a prenderla;» e senza attender altro son venuta di trotto.