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Aldo fece appello alla gente vicina, alla gente in faccia... avevano pur veduto!... Ma nessuno aveva veduto niente, nessuno sapeva niente. «Faites vos jeux, Messieurs»... disse il croupier. E la palla ronzò. «Bah, ces italiens»! disse il francese; e i vicini sorrisero. Aldo tremava e aveva gli occhi iniettati di sangue.

La piccola palla scivolò, girò un po' sulla ruota, si fermò, sbatacchiò, e cadde in uno dei trentasette scomparti. «Trois». Tutti guardarono Nancy mentre i croupiers la pagavano; ed ella raccolse confusamente con mano maldestra l'oro e l'argento. Ancora, disse, dando al croupier l'ultimo dei tre biglietti, e aggiungendovi qualche luigi d'oro. Ancora cosa? disse il croupier.

Il direttore si strinse nelle spalle. Sa, circostanze! rispose vagamente, con un sorriso, il quale voleva addolcire la parola troppo breve. Perdite di giuoco! definì Celso. In questo caso è meglio fare il croupier a Montecarlo. Non ci ha la faccia, ribattè Vittorina con sicurezza. Piuttosto qualche disgrazia di famiglia. I Filippeschi non li conosco: devono essere di Pistoia, osservò Celso.

Nancy, tu entri e punti, alla tavola che vuoi, i «quatre premiers» e «quatre en plein». Così hai anche lo zero. Hai capito? «Les quatre premiers et quatre en plein». Puoi dirlo al croupier che te li giochi. Va. Fa presto.

Un croupier coi capelli rossi sedeva in fondo al tavolo, colla mano su un rastrello di legno. Nancy gli si avvicinò. «Quatre premiers et quatre en plein», disse, e gli diede uno dei biglietti di cinquanta franchi. Ma era troppo tardi. «Rien ne va plus», disse un uomo nel centro, vicino alla ruota. «Trente-deux; noir, pair et passe».

La piccola, seduta sul tappeto, lo osservava, e quella smorfia le piacque. Sperò che la rifarebbe. Allora suppongo che «Crsignifichi «croupier», disse Nino. Vi fu una pausa. Indi Nino disse: Quanti denari ha preso con ? Tutto, disse Valeria. Allora Nino rifece la bocca di prima; e la piccola se ne rallegrò. Non c'è che andare a prenderlo! disse Nino, guardando Nancy. E subito.

Siete fortunata, disse il croupier a Nancy, rendendole il suo biglietto. Avreste perso. Ella ripetè la sua frase, e allora il croupier, mettendo il biglietto in cima al rastrello, lo fece passare traverso la tavola. «Quatre premiers», disse, e l'uomo ch'era nel centro lo posò. «Et quoi encorechiese il croupier guardando Nancy. «Quatre premiers et quatre en plein», ripetè Nancy, come un automa.

Aldo aveva le labbra bianche ed aride, e la gola secca. Non poteva parlare. Fece cenno di col capo. E una terza volta vinsero. Il croupier buttò giù col rastrello la piccola pila d'oro, e la contò, poi spianò davanti a i tre biglietti da cinquecento franchi. Indi pagò: cinque volte la gi

Il croupier tese la mano. Quanto, allen plein»? Nancy gli diede il secondo biglietto di cinquanta franchi, ed egli lo fece passare sul rastrello. «Quatre en plein», annunciò. «Quatre en plein. Tout va aux billets», disse l'uomo al centro. La ruota girò, e la palla guizzò ronzando. Il cuore di Nancy batteva a grandi colpi rimbombanti, e la scuoteva tutta.

Anne-Marie ne fu beata. Nancy era una fredda e pallida statua. Aldo mandò Anne-Marie e la bambola a giocare in giardino, mentre egli nella sala di lettura si accinse a spiegare le cose a Nancy. Ecco: i sistemi, tutti i sistemi erano frode e inganno... pura frode e inganno! Glielo aveva detto Grimeaux, il «croupier»... e se non lo sapeva Grimeaux... Avanti, disse Nancy. Questo non mi interessa.