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E queste prove, se è lecito?... Un amuleto con impronta dello stemma reale, che il bambino portava al collo il giorno in cui venne rapito. Buono, l'amuleto! Una crocetta in brillanti, dono della regina madre... Buonissima la crocetta. Una protuberanza ossea cartilaginosa al garretto destro, somigliante allo sperone di un gallo.... Stupendo, lo sperone!

È mio padre, il mio padre ottuagenario, che non aveva fatto, a mia memoria, più che non faccia di cammino un bimbo appena uscito di fascie. E mi dice, spalancando le braccia: Se Dio vuole! Sei qui! Che spavento? E la tua Gina? Che! risponde, la Gina? Dov'è? Se non lo sai tu!! Ma come? Non l'hai tu mandata a chiamare perchè ti raggiungesse al campo della Crocetta? Io?

In fondo al coro vi è una porticella che mette al cimitero: è un luogo raccolto, circondato da un muricciuolo che lega le une alle altre tante cappelle mortuarie, ad arco, uniformi, severe, segnate solo da qualche avanzo di pittura o di epigrafe: qui i nomi di Pagano e Martino Torriano, dei Novati, dei Piola, degli Archinti. Un'unica crocetta nel mezzo compendia tanti nomi, tante grandezze, tanto oblio, in tanta pace, Qui venne con onorevole scorta armata sepolta la Guglielmina, nel secolo XIII, la famosa fondatrice della setta dei Guglielmiti, la quale pretendeva d'essere papessa, e più: qui fu venerata con feste, lampade, devozioni: di qui fu dissepolta e trasportata a Milano sulla piazza della Vetra, per essere abbruciata e vituperata co' seguaci suoi. La storia vi è lunga, ma interessante per gli scrittori milanesi: qualche sera chiacchiereremo, perchè gi

E quanno la baciai la prima vorta, Me disse: Si m'avrai da da' er dolore De dimme che de me nun te n'importa, Prima de dillo sfonnemece er core. E da quer che j'arde el lanternino Davanti a la crocetta ar camposanto Lo porto addosso come un abitino. E si la festa vado a fa' bisboccia, Si be' che ci abbi tanti amichi accanto, Er mejo amico mio ce l'ho in saccoccia.

Date due massime corazze per la patrizia e per la ribaldella, Monti di Pegli. Chi vi coglie? Fiorite ed appassite, e non sapete che sul candidissimo seno di una dama, sulle braccia tarlate di una crocetta nera, altri fiori, meno belli di voi, più belli di voi, agitano i petali al susurro di una parola rovente, al prorotto singhiozzare d'una preghiera.

Camminò forse un'ora, senza mai sentire il freddo che le sbatteva sul viso; per la lunga eccitazione del suo spirito, ella finiva, sto per dire, col camminare sopra i propri pensieri. Certamente non vedeva l'ombra delle piante, i mucchi di ghiaja che costeggiano la strada, sotto uno strato di neve; se li avesse veduti, ne avrebbe preso maggior spavento, quasi fossero tanti cataletti posti in fila. Molte sue amiche eran camminate al camposanto collo strato bianco, e dietro aveva cantato anch'essa le litanie della Madonna, intonando il Mater purissima. E cammina, e cammina. Ecco finalmente che da' casolari, che sorgevano a destra e a manca della strada, sprofondati nel più fitto della notte, vede uscire, anche qui, quella luce velata e calda, che ha dentro di il fumo delle pentole e la ciarla della gente allegra. Anche per questi luoghi morti e quasi disabitati era passato il santo Natale, caro ai bambini, a suon di piva, circondato il capo d'edera e di muschio. Udiva delle canzoni, ma la strada continuava sempre deserta, sempre bianca lungo i fossati in cui gorgogliava un'acqua cieca piena di misteri. Finchè le parve di ravvisare, allo svolto di una gran siepe secca, il luogo, dove sei mesi fa era salita per la prima volta in carrozza, a guisa di certe povere ragazze delle favole, amate da principi. Quindi ravvisò anche il campanile aguzzo colla crocetta in cima, e fu per cadere come morta; ma la tenne ritta il pensiero che il più difficile era fatto e che, se Dio le avesse dato di poter rientrare nella sua casa, non solo ella avrebbe saputo trangugiare tutti i bocconi amari, ma si sarebbe chiamata felice di ottenere una scodella per carit

Per obbedire a quel vago sentimento, che comanda di ornarsi per tutte le cerimonie, anche le più melanconiche, la Margherita aveva voluto accomodarsi di un abito nero decente, e ravviarsi, e lisciare i capelli, il cui nero lucente viepiù spiccava sulla fredda uniforme bianchezza di una pelle morbidissima ma patita. Sul collo, dove un tempo le perle facevano gara di candidezza, ora appena le coccole del rosario parevano segnare la traccia, che fra poco la mannaja solcherebbe. Fra le mani giunte stringeva la crocetta pendente da quello, senza rimuovere mai gli occhi che gi

In così dire, si era alzata per congedarsi. Lucia frugò in fretta in un tiretto del tavolino e ne tolse una crocetta d'oro appesa a una minuta catenella pure d'oro. La passò al collo della giovine, e baciandola, le disse: «In ricordo di me; e quando ci sar

Per quest’atto la Duchessa veniva decorata in perpetuo, per e per le sue discendenti, dell’Ordine cavalleresco della SS. Inquisizione³⁷². Quella crocetta verdescuro e bianca, pur dopo la soppressione dell’aborrito Tribunale, fregiò più d’un petto femminile, coprì molti palpiti, oggetto di fiero, inestinguibile odio e di viva ammirazione.

E recavasi fra le dita il rosario. Era quel rosario, che fra Buonvicino pentito le avea donato, augurandole che un giorno potesse da quello cavare consolazioni. Quel giorno è venuto, e vere consolazioni essa ne attinge. Bacia la crocetta di legno pendente da quello, la preme sul cuore, la stringe fra le mani giunte: è il segno delle tribolazioni santificate dalla pazienza e dall'amore; e inginocchiata si d