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Quel rosario, quella croce, doveano mischiarsi, deh come! nelle avventure di quella infelice! All'erta! piglia! segui! lascia!

Stavo per alzarmi e andare a vedere. In quella, sento un urlo, che mi ha rimescolata... S'è sentito tutti!... esclamò un'altra vecchia facendosi il segno della croce.

Poiché tra lor ragionato s'avea di quel che giova al viver nostro e nuoce, Galerana il rosario fuor mettea ed ambidue si facevan la croce: l'uno intuonava e l'altro rispondea, insin che lor poteva uscir la voce. Poi Galerana a letto si mettia; Uggeri salmeggiando andava via.

Della mia bocca l’ultima parola oda, senza capirla: le mie braccia componga in croce: e alla gran calma diaccia mi lasci,

Dio benedetto ha mandato il danese, e beccò sopra il capo d'una croce; ma, conosciuto alquanto, si sospese al suo gridar la battaglia feroce, e tanto fece che tutti chetava: poscia co' due piovani ragionava. E disse cose lor da buon cristiano, quantunque fosse un turco battezzato; ed or all'uno ora all'altro piovano con rimproveri acerbi s'è voltato.

Bada al ponte! Ugo gridò dietro a Imilda. Imilda era al ponte: la si volse, come dicendo: Sta tranquillo! si fece il segno della croce, passò al di sopra delle acque fragorose, e lesta lesta fu alla capanna. Quanto avr

Quando gli dissi ch'ero disarmato e mi dichiaravo vassallo suo, gittai il pugnale, perchè avevo giurato a lei! Poi feci aprire la porticina del corritoio e tutte l'altre delle camere, indovinando il tristo pensiero di Adalberto. Quando il signore, correndo per il castello, venne al letto di Guidinga, trovò una morta, senza lume accanto, senza frate, senza croce fra le mani!

Che ne la rossa mischia A voi mordenti il fango de la via, In canto di letizia Il rantolo mutò de l’agonia. in Val Ganna Senza gloria di marmi e senza croce, Qui ove giunge al tuo cor, lieve su i venti, De l’alpine freschissime sorgenti L’eterna voce; Qui fra i macigni ruïnosi e foschi Guatanti dal silenzio de le alture I vellutati pascoli e le oscure Linee de’ boschi;

Il cuore non muta, la terra non si trasforma per variar di secoli e di storia. Regni in Granata l'Abenceragio o Filippo II, domini sulla Spagna intera il fanatismo del turbante o della croce, vigili sul trono di Madrid il genio di Carlo V o vi dorma l'idiotismo di Carlo II, che importa ciò al trovator di romanze e al monte dell'Estremadura? L'uno canter

Vostro figlio nel Signore ROBERTO DA SANTA CROCE. Reverendissimo padre, Dal Lazzeretto, il 5 settembre 1835.