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Cércati al collo, e troverai la soga che ’l tien legato, o anima confusa, e vedi lui che ’l gran petto ti doga». Poi disse a me: «Elli stessi s’accusa; questi è Nembrotto per lo cui mal coto pur un linguaggio nel mondo non s’usa. Lasci

Sùbito com’ io di lor m’accorsi, quelle stimando specchiati sembianti, per veder di cui fosser, li occhi torsi; e nulla vidi, e ritorsili avanti dritti nel lume de la dolce guida, che, sorridendo, ardea ne li occhi santi. «Non ti maravigliar perch’ io sorrida», mi disse, «appresso il tuo püeril coto, poi sopra ’l vero ancor lo piè non fida,

Cércati al collo, e troverai la soga che ’l tien legato, o anima confusa, e vedi lui che ’l gran petto ti doga». Poi disse a me: «Elli stessi s’accusa; questi è Nembrotto per lo cui mal coto pur un linguaggio nel mondo non s’usa. Lasci

e nulla vidi, e ritorsili avanti dritti nel lume de la dolce guida, che, sorridendo, ardea ne li occhi santi. <<Non ti maravigliar perch'io sorrida>>, mi disse, <<appresso il tuo pueril coto, poi sopra 'l vero ancor lo pie` non fida, ma te rivolve, come suole, a voto: vere sustanze son cio` che tu vedi, qui rilegate per manco di voto.

Poi disse a me: egli stesso s'accusa Quest'è Nebroth per lo cui mal coto Pur un linguaggio nel mondo non s'usa

Subito si` com'io di lor m'accorsi, quelle stimando specchiati sembianti, per veder di cui fosser, li occhi torsi; e nulla vidi, e ritorsili avanti dritti nel lume de la dolce guida, che, sorridendo, ardea ne li occhi santi. <<Non ti maravigliar perch'io sorrida>>, mi disse, <<appresso il tuo pueril coto, poi sopra 'l vero ancor lo pie` non fida,

Cercati al collo, e troverai la soga che 'l tien legato, o anima confusa, e vedi lui che 'l gran petto ti doga>>. Poi disse a me: <<Elli stessi s'accusa; questi e` Nembrotto per lo cui mal coto pur un linguaggio nel mondo non s'usa. Lascianlo stare e non parliamo a voto; che' cosi` e` a lui ciascun linguaggio come 'l suo ad altrui, ch'a nullo e` noto>>.

e nulla vidi, e ritorsili avanti dritti nel lume de la dolce guida, che, sorridendo, ardea ne li occhi santi. «Non ti maravigliar perch’ io sorrida», mi disse, «appresso il tuo püeril coto, poi sopra ’l vero ancor lo piè non fida, ma te rivolve, come suole, a vòto: vere sustanze son ciò che tu vedi, qui rilegate per manco di voto.