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La morte subitanea del conte, la ricchezza sicura, avevano allontanato l'uno dall'altra. Folco si diceva che in causa di Gioconda aveva perduto la sua famiglia; che Gioconda a Parigi gli aveva impedito di lavorare, costringendolo a sciupar tempo in una vita la quale era, per quel momento, pazzesca.

Maurizio! gridò ella, spaventata, afferrandolo per le mani e costringendolo a guardarla negli occhi. Ma no, che follia! riprese tosto, sforzandosi di sorridere. Perchè farmi paura così? La legge! la legge! Io ne conosco una; è quella dell'amore. Non lo credi tu, Maurizio, che questa legge vada innanzi a tutte le altre?

Io chiusi la bocca della mia amica con un lungo bacio. Tanto più utile che prevedevo il lungo suo discorso contro la guerra e preferivo ascoltare quello più eloquente e più patetico che la luna prodigava ai suoi equipaggi lussuosi d'argento vivo remanti nei gorghi di perle: Abbandonati, anima, cantava la Luna sciogliti, dimentica, acquètati. Ho dei rosolii che dissolvono ogni collera, ogni ferocia; ho dei balsami che addormentano i rancori. Tutte le volte che ho voluto fermare la guerra m'è bastato colmare le trincee col latte benefico della mia luce e subito le sentinelle in vedetta hanno reclinato il capo invaso dal sonno e dal pessimismo tenerissimo, dimenticando le pattuglie nemiche in agguato. Le mitragliatrici avversarie non hanno avuto più per loro altro interesse che quello di un notturno apparecchio telegrafico o di cani abbaianti. Sono la dispensatrice del nichilismo perfetto, del dissolvimento totale e di tutti i soavi abbandoni alla deriva d'una qualche corrente molle di baci, alcool, pigrizie, o sogni. Io sola vincerò la guerra la notte in cui spegnerò con carezze troppo lente il sangue solare dell'uomo, costringendolo a disprezzare l'ultima attivit

Doveva essere l'ultima data della sua vita. Tutti i sogni e i dolori passati gli fecero ressa al cuore: l'aula rigurgitava di scolari, alcuni professori erano presenti. L'applauso, fragoroso ed insistente alle sue prime parole di saluto, gli mozzò il respiro costringendolo ad abbassare la testa per nascondere le lagrime, che gli cadevano grosse dagli occhi. Quella folla volgare, sempre la medesima di tutti gli anni, in tale momento si trasformava anch'essa come accade sempre a tutte le folle sotto la pressione di un qualunque sentimento. Egli era gi

Invertendo l'ordine logico dei fatti, che devono e possono costituire lo sviluppo della nostra rigenerazione, voi, che pur vi dite pratici e positivi, nuocete al popolo, smembrando il Partito Nazionale che deve guidarlo, disertando l'unico terreno comune, sul quale tutte le forze potevano e possono tuttora raccogliersi; nuocete al re, facendolo apparire davanti all'Europa provocatore segreto d'agitazioni ostili ai governi; aizzandogli contro le ammonizioni e le minaccie di quegli stessi gabinetti che, disposti a salutare un fatto potente compiuto, desiderano pur non di meno impedire che sorga, costringendolo, quand'ei non abbia energia o ipocrisia sovrumana, a legarsi verso i governi europei con nuove promesse di pace, d'ordine, d'immobilit

«Giovane! è vero quello che dite, ma voi siete troppo impetuoso; « rispose Roberto costringendolo a sedersi di nuovo, e quindi riabbassando la voce lo domandò: «Conoscete voi il padre vostro?» «Io? no.» «Sapete voi chi vi ha salvata la vita?» «Io ignoro quando mai sia stata in pericolo.» «Lo fu.» «E voi lo sapete forse? E perchè non me ne avete fatta parola prima d'ora

Beloch è proprio il povero sorcio, un sorcio tedesco, per giunta, impacciato quanto lurco: Pais un gatto dalle unghie affilatissime; e si diverte per pagine e pagine, costringendolo ai piú strani ed inaspettati capitomboli.

In poche ore di fiera lotta lo metteva allo sbaraglio, inseguendolo per lungo tratto di via e costringendolo a lasciare sul terreno, tra morti feriti e prigionieri, circa duecento uomini. Una nuova campagna era incominciata in Lombardia!

Si mostrò gentile col nuovo arrivato; ma lo fu molto più del solito col marchese di Vharè, che non aveva notata la commozione della sua ospite, costringendolo a fermarsi pel pranzo; cosa che spiacque a Giorgio moltissimo. Egli se ne stava ancora mezzo imbronciato, quando il rumore di due o tre usci sbatacchiati con violenza, gli fece indovinare la venuta di Lalla.

Corse difilata da Michele; il quale, come la vide giungere con quel piglio risoluto, fece atto di non aver occhi se non per le sue faccende. Non mentite, Michele; disse ella, guardandolo in faccia e costringendolo a guardarla del pari, voi sapete qualcosa. Io nulla, signorina, proprio nulla. Nulla! di che? Ma.... di quello che vorr