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Sarebbe ormai tempo di seppellire nei fiori tutti quei martiri, tutti quei santi, tutti quei crocifissi corrosi dal tempo. Qui la natura ne ha sparsi a larghe mani sulle tombe di quei poveri peccatori e di quei poveri monaci che si tormentavano, si martoriavano nei tempi della più cupa superstizione. Non è forse tempo che pure il cattolicismo circondi di fiori le tombe de' suoi morti?

Ad esso venivano i cristiani, laceri di piaghe, corrosi dai cancri, gonfi di oscene idropisie, gi

Pretensiosi isolotti dalle pompose vestì di smeraldo, voi non siete per me se non larghi fiori palustri, piatti sull'acqua, corrosi da grasse mosche nerastre, Gi

I cancelli corrosi s'aprono sotto la più lieve pressione, ma pochissimi osano penetrarvi. Quelli che vi si arrischiano sono reputati ésprits forts, ed i forestieri sono costretti a dare grosse mancie per trovarvi un cicerone.

Mi fu mostrata la stanzetta dove abitava il fanciullo predestinato. Più tardi, alla villa di Sant'Agata, vidi anche il primo strumento sul quale si erano esercitate le sue dita infantili. Quella emerita spinetta non ha più corde, ha smarrito il coperchio. La sua tastiera somiglia alla mascella d'un cranio dai denti lunghi e corrosi. Eppure, qual prezioso monumento!

Per chi non ha mai veduto che il Mediterraneo, lo spettacolo di quel mare e di quella spiaggia, desta un sentimento nuovo e profondo. La spiaggia è tutta sabbia chiara e finissima come cenere, sulla quale scorre avanti e indietro, come un tappeto continuamente spiegato e ripiegato, l'ultimo lembo delle onde del mare. Questa spiaggia sabbiosa si stende fino ai piedi delle prime dune, che son monticciuoli di sabbia, ripidi, rotti, corrosi, deformati dall'eterno flagello delle onde. Tale è tutta la costa olandese dalle foci della Mosa ad Helder. Non vi son molluschi, stelle di mare, conchiglie viventi, granchi, un cespuglio, un filo d'erba. Non si vede che acqua e sabbia, sterilit

Quella sala era un vastissimo quadrilungo, con dodici colonne capitelli dorati; la vôlta, a sesto acuto, dipinta a ricchissimo mosaico con fondo d'oro, le pareti rivestite di specchietti che quadruplicavano la grandezza della sala; il pavimento coperto di tappeti e d'arazzi, storiati in tessuto, di pazientissimo lavoro, i quali è vero bensì che, per incuria della marchesa, eran stati mezzo corrosi dalla polvere di treni'anni, ma spazzati in quella sera dalle danze carnascialesche, facevano tuttavia una splendidissima mostra. Si figuri il lettore che scandalosa antitesi dovesse fare con quelle magnificenze la schifosa moltitudine che stava l