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Si rise della cessione di un porto della Sicilia alla Russia, stipulata nel trattato di... Bisacquino; e della cessione della Sicilia... all'Inghilterra; ma l'Italia tutta si indignò contro il Deputato di Catania e i suoi complici, che si erano lasciati corrompere dall'oro straniero. Questa calunnia fa capolino in numerosi rapporti della polizia e nelle testimonianze dei più alti accusatori.

Quando un uomo si mette a far la corte a una donna fa sempre con lei la parte del corruttore, ed ella si lascia corrompere se non ha il sentimento del dovere, che è il più potente antisettico, per esprimermi come voi fate, che si conosca. Ben detto! esclamò il Suardi ridendo. M'indicate dove si vende quell'antisettico, del quale pare che voi possediate tanta copia?

Finito! risposi. Sorridemmo ambedue; ma la parola aveva un senso largo d'angoscia. Non v'erano tra noi se non queste allusioni; perchè così fresco era il ricordo di gaudî e di sogni, che l'aria ne pareva piena e ospite la casa; quella casa la quale, nel medesimo tempo, vicino ai ricordi conservava tutta la storia delle modificazioni sopravvenute a sfatare i gaudî e a corrompere i sogni.

"Eminenza!" rispondeva Gianni "quando si tratta di qualche affare importante come questo, l'E. V. lo affidi a me e non a quella ciurmaglia di birri, che V. E. sa cosa sono e quanto valgono. Robaccia vile" aggiungeva il Gianni coll'onesto intento di sollevare stesso deprimendo altrui "gentaglia che si lascia egualmente impaurire e corrompere...".

Ella non sa di esser stata veduta da lei quando svitava la moneta, e crede ancora che le abbiano rovistato i panni e tolti que' pochi spiccioli per timore ch'ella non avesse a tentar di corrompere la suora conversa. Difatti, ella mi diceva stamane, combattendo i supposti timori delle monache: «A che mi servirebbero quelle sette lire?

La lettura della Vita dei dodici imperatori romani di Svetonio, aveva eccitato questo potente signore ad imitare i loro mostruosi pervertimenti sessuali. Come Tiberio e Nerone, egli si appassionò pel sangue mischiato alla immondizia: l’unico suo passatempo era di corrompere i fanciulli che faceva rubare un po’ dappertutto.

Chiuso in carcere, e calafatata ogni fessura donde non che la voce, ma il fumo non uscisse, la canatterìa dei moderati incominciò la sozza, e rea persecuzione delle calunnie che o non mai fu vista più oscena al mondo, o che se mai venne superata la superarono i moderati adesso. Patria, Corriere, Italia, tutti addosso; e questo due volte per opera, e virtù del signor Giorgino; che a lacerare un meschino sotto giudice, pendente il giudizio, non isveniva; a corrompere la mente del giudice, a pervertire la opinione pubblica e gittarla come calce viva sul misero col frenello alla bocca non isveniva il Giorgino; bensì sveniva sponendo il voto dell'Assemblea toscana di unirsi al Piemonte dove non parve ci fosse materia di svenimento davvero; non è egli tenerone di fibra il signor Giorgino? Sapete voi come queste diavolerie si conchiudessero? Non volendo il Guerrazzi uscire di prigione se non erano solennemente smentite dal Governo le calunnie, il Granduca nel 22 marzo 1848 emanò un rescritto col quale, dopo avere detto, che gli atti obiettati al Guerrazzi si riducevano ad una preordinazione per ispingere possibilmente verso una meta cui le sopravvenute mutazioni in Italia hanno a noi permesso di prevenire senza pericolo del nostro popolo sopprimeva il processo. Certo non ci era pericolo che per simili misfatti si mettesse a repentaglio di andare prigione un moderato! Intanto ciò conferma la verit

Lidia era bella, e non d'una bellezza così capricciosa da risvegliar l'attenzione di pochi intelligenti; ma d'una bellezza fresca, ingenua, assai pura, che avrebbe stimolato il desiderio perverso, quel desiderio del male, del corrompere, dell'insozzare un'anima il quale è peggiore di gran lunga d'ogni desiderio sensuale, e pur s'annida in fondo al cuore di molti uomini.

Al partito nazionale appartengono quanti accettano queste basi. Al di fuori non sono possono essere che fazioni: brulicano senza vera vita; possono guastare e corrompere, non creare.

«Un famoso prelato della nostra corte, dice Sauval, ci assicura che Caterina de’ Medici aveva un serraglio di damigelle che non l’abbandonavano mai, e che rappresentavano tante calamite per attirare i cuori dei principi e dei signori del reame; e conoscerne i più intimi segreti; e che questa associazione di gentildonne seppe ben corrompere i capi dei partiti nel 1579, e soprattutto Enrico IV, che avendo con le loro moine ingaggiati quelli della religione in una nuova guerra civile, fu chiamata la guerra degli amanti».