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Egli si leva a parlare: E sovra italiche labi e vergogne De l'ire chiuse puntando l'arco L'aspra parola, frenata al varco. Tenta di arguzie vestita uscir. Ma i forse, i quasi, i periodi corretti, i cauti motteggi gli sembrano una triste concessione, una vilt

Nancy aprì la lettera. I suoi occhi posarono con piacere sulla grande e caratteristica calligrafia. Anche lo stemma del Grand Hôtel in cima al foglio pareva narrarle delle cose note e aggradevoli. In quel piccolo cerchio dorato ella vedeva, come traverso un magico cannocchiale, le cose lontane che essa ricordava e amava. «Hôtel Metropole»! Le pareva di vedere la rotonda dellHall», brillantemente illuminata, e le eleganti signore dalle lucide chiome infiorate, passare con fruscìo lento a fianco degli uomini cortesi e corretti.... E la premura degli zelanti camerieri; e gli inchini del portiere ossequioso; e il pronto accorrere dei paggetti in livrea scarlatta.... E fuori al di l

Passeggiando rapidamente da un capo all'altro della terrazza della sua villa, la duchessa di Neli si rivolgeva per la centesima volta, da che aveva incontrato l'Olderico, quella domanda. Ella aveva ancora dinanzi la sua figura aristocratica, dai gesti agevoli e corretti; sentiva ancora il suono della sua voce quando, al ritorno dal romitorio, preso posto nel landau della marchesa, si era intavolata una discussione sulle cose dell'arte e della letteratura, ed egli aveva svolto delle opinioni e manifestati dei gusti delicati, squisiti, quasi femminili. Aveva ancora promesso di mandare dei libri alle signore, e la duchessa contava su di questo perchè quella relazione si annodasse. Ora ella si pentiva di non avergli dato ad intendere che la sua compagnia le sarebbe stata molto gradita, e che lo avrebbe rivisto con piacere in casa propria. Come era stata fredda, rigida, antipatica! Doveva certamente aver fatto un effetto di repulsione invincibile. Gi

Manifestamente si conosce che col mezo di questi ordini saranno corretti infiniti errori e disordini pertinenti tanto al tempo passato quanto al presente ed al futuro ancora, per rispetto del tassare le monete giá fatte, come nel conteggiare a fino; imperoché, avutasi considerazione alla quantitá e proporzione del puro e del fino ch'era nelle monete quando fu creato il debito, si dovrá pagare con tant'altre monete, che in esse vi sia tant'altro di puro e di fino, e non altrimenti.

Nella nota ho, naturalmente, corretti i molti errori nei quali il SAINT-EDME cadde pei cognomi italiani, e v'ho aggiunto molte altre indicazioni di uffici e personaggi notabili del Regno italico.

Angelo Boracchi fu davvero un intelligente ed audacissimo impresario. Non ebbe fortuna e morì povero. Negli ultimi suoi giorni, si piaceva di scrivere epigrammi, relativi all'arte, alla letteratura ed alla politica. Ne ebbe di argutissimi e abbastanza corretti nella forma. Peccato che nessuno li abbia raccolti e pubblicati!

A questa epidemia degl'intelletti, ch'era ridotta un guasto universale, sei o sette scrittor sani e corretti, e non entrati ancora all'ospedale, andavano a Dodone, poveretti, dicendo: Poniam freno a tanto male. Dodon rideva sgangheratamente del zelo inopportuno e inconcludente, e rispondeva lor: Cari fratelli, il mondo letterario s'è ammalato, vaneggia; i capi sono Mongibelli.

Ma bravi ragazzi, come avete fatto presto quest'oggi! Il signor Antonino non s'era accorto del tempo ch'era passato mentr'egli stava fantasticando, e non aveva avvertito affatto un'altra cosa, quella cioè che i giovanetti, non disturbati punto dalla sua sorveglianza, s'erano a loro agio consultati, copiati, corretti a vicenda, onde i varii còmpiti si somigliavano fra loro come tanti gemelli.

Non erano riverenze, ondeggiamenti della persona non passi corretti di scuola, figure predisposte ad arte, ma non so quali genuflessioni adoranti e rovesciamenti come di giunco assalito dalla bufera e procaci profferte e dinieghi cupidi ed abbandoni d’amore. Nella sala stagnava il silenzio ansioso di un’imminente catastrofe.

La cortesia teutonica si appannò d'un velo. I direttori , rimasero corretti verso gli ospiti italiani; ma lasciarono mano franca ad un bull-dog, inserviente ma spadroneggiatore, il quale invigilava gli studiosi italiani come il gatto guarda il sorcio, e piombava su loro alla menoma infrazione ai centomila regolamenti della biblioteca.