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Il toro della quarta corsa era un animale basso e tarchiato, con le corna spaziose, che mal difendevano la sua vasta cervice. Il pubblico, a suon di fischi, cercò di protestare il toro, come inetto al combattimento. Ma Gallo, cui spettava l’onore della quarta corsa, interruppe le proteste, sollevando invece grandi applausi con tre o quattro «veronicas» davvero sorprendenti.

Era scivolata dunque la piccina con quell'aria di madonnina infilzata! ma bravo! Però si ignorava chi fosse stato a fare il tiro: si nominava Mico, il vetturino, un bel pezzo di giovanotto.... Ecco perchè i Salines se n'erano andati in campagna due mesi prima del solito! Via farebbero bene ora a turarsi la bocca, non dir più corna degli altri, come solevano.

Ah! tu vuoi fiscaleggiarmi? rispose turbato Olimpio; e il biscazziere, che aveva paura di quel colosso, ritrasse indietro la voglia del sapere imitando la chiocciola, la quale tira a se le corna quando se le sente toccare.

«Ma! sospirò Marta facendo spallucce, in guisa che parve una chiocciola che ritraesse le corna nel guscio. «Basta! soggiunse risoluto il pievano vedremo che intenzione ha: ditegli che stamattina l'aspetto

Ma le corna della tua superbia t'hanno percosso dentro ne l'occhio de l'intellecto la pupilla della sanctissima fede, e hai perduto el lume, e però non vedi in quanta miseria tu stai.

Ma egli aveva lavorato per la gloria, la qual cosa vuol dire che non aveva buscato un soldo. E per giunta alla derrata, quel po' di gloria gli fruttò noie e grattacapi a bizzeffe. La Dora aveva detto corna del lavoro, e con parole di superbo dispregio, che a lui parve eccedessero i termini assegnati alla critica onesta.

O dimonio incarnato, senza lume, tu cerchi quel che tu non debbi cercare; loditi e vantiti di quello che tu debbi venire a grande confusione e vergognarti dinanzi a me, che veggo lo intrinsico del cuore tuo, e dinanzi a le creature. Tu se' confuso, e le corna della tua superbia non ti lassano vedere la tua confusione.

A chi gli domandava: Cardello dove vai? egli rispondeva con lo strillo pulcinellesco, quasi come segno del mestiere che intendeva di scegliere. Poi avea parlato della cerva che sembrava viva, con le corna ramificate alte così; l'avrebbe manovrata lui. E avea parlato delle nuvole, degli angeli e dei serafini che portavano su, in cielo, l'anima di Santa Genoeffa.

Io sola in l'uomo tutti e' miei concetti lieta riposi, e non in altra cosa; e tu, Almafisa, benché neghittosa gli sei, non temo giá che 'l sottometti. «Generosos animos labor nutrit». SEN. Ab affectu perficitur effectus. Taci, non dir cosí, germana sciocca, ch'error di lingua va mai ritorna; troppo sei baldanzosa; e chi le corna in ciel vòl porre, al fin giú si trabocca.

Rispondarannoti che non ti possono aitare e farannosi beffe di te, dicendo: Per te conviene che riesca. E tu rimani confuso e vitoperato dinanzi a me e dinanzi al mondo. Tucto questo tuo danno tu nol vedi, però che, come decto è, le corna della superbia tua t'hanno aciecato.