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Con queste commissioni pertanto Giosafat Barbaro partì da Venezia a' 18 di febbraio 1473, e per Zara, Lesina, Corfù, Modone e Rodi giunse a Famagosta il 29 di marzo . Ma quantunque alla repubblica assai importasse il sollecito suo viaggio in Persia, egli dovette fermarsi circa un anno nell'isola di Cipro, essendo tutte le coste occupate dagli Ottomani.

Nella notte dal 12 al 13, tre giorni dopo scritte quell'ultime righe, i fratelli Bandiera partivano, con Ricciotti e gli altri, per la Calabria; ed ecco l'ultima loro lettera a me: «Corfù, 11 giugno 1844. «Carissimo amico,

Sappiate dunque, cominciò Dal Pozzo, che sulla fine del 1570 Federico ed io fummo mandati a Corfù: come vi dissi, eravamo amici intrinseci, benchè tale amicizia non datasse da lungo tempo. Passammo l

FR. , ma non seguita che gli possa muovere in poco tempo: o portandogli sopra le terra verso la Schiavonia e verso la Tracia a man sinistra, ovvero dalla destra per l'Africa, ovvero passando a diritto il mare Ionio, l'Egeo sopra Corfù, e sopra la Morea, sopra le Ciclade, che guardano Rodo e Cipro, si posino alla riva del fiume Giordano. DIC. Perchè non può egli essere questo?

Come appare chiaro, una simile processione, avente tutta l'impronta nazionale ebraica, poteva farsi bensì a Corfù, ma non avrebbe potuto mai aver luogo a Roma. In quest'ultima citt

Infatti vi vide nascostamente più volte, ma non osò mai presentarsi a voi, temendo i vostri rimproveri, il vostro disprezzo. Vide qualche volta anche Gabriella.... Io vi conobbi allora, Federico; fin d'allora vi amai. Vostra madre morì poco dopo lasciandomi, come vi dissi, i suoi segreti.... Sposarvi divenne il mio sogno.... Ma voi eravate allora a Corfù.

A custodia delle principali residenze delle due compagnie cioè la Cittadella di Corfù ed il Forte di Zara erano stabiliti dei grossi picchetti di guardia, ciò che dinota la condizione molto simile a quella dei forzati in cui erano tenuti i componenti del corpo.

Emilio s'era, fuggendo, ridotto a Corfù, dove l'aspettava la più terribile fra le prove. Il governo austriaco, impaurito del fermento che la partenza dei due Bandiera avea desto nella sua flotta, temendo la virtù dell'esempio e più d'ogni altra cosa la fiducia che la rivelazione d'un elemento nazionale, fin allora non sospettato in mezzo alle forze nemiche, darebbe ai rivoluzionarî Italiani, cercava modo perchè il fatto apparisse piuttosto avventatezza di giovani traviati che proposito d'anime deliberate, e tentava le vie pacifiche. «L'arciduca Rainieri mi scriveva Emilio il 22 aprile da Corfù vicerè del Lombardo-Veneto, mandò uno de' suoi a mia madre, a dirle che ov'essa potesse da Corfù ricondurmi a Venezia coll'autorit

Il console napoletano in Corfù, stando a' meriti noti, avrebbe dovuto ricevere accuse e rimproveri di noncuranza dal suo governo. E nondimeno, con disposizione del 18 luglio, Ferdinando II volendo ricompensarne la condotta e lo zelo spiegato in quella circostanza, conferì la croce di cavaliere dell'ordine regio di Francesco I a Gregorio Balsamo, console del re in Corfù.

Pochi giorni dopo esser giunto a Corfù, Attilio mi scriveva (10 maggio) le linee seguenti: «Il 28 del trascorso, dopo un viaggio variato d'avventure e pericoli, giunsi finalmente in Corfù. Da Malta mi s'indirizzò la vostra del 1.º aprile. Vi rendo grazie dell'interesse che prendete per la mia sorte, e il vostro affetto è certamente il più valido sprone per operare il bene. Non temete ch'io dubitar mai possa de' nostri comuni principî. Nessuno più di me è persuaso che a mali estremi convengono estremi rimedî; e tanto più quando per questi militano l'utile, la verit