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Con tanto sfarzo, e con tanto sforzo di eleganza, il signor Arturo Ceretti non ci aveva altro di eletto che il nome. Voleva parere un damerino, e riusciva una figura grottesca; copiando dai re della moda non era mai vestito a modo. Il suo sarto s'era gi

La finestra illuminata si aprì e dalla porta a vetri uscì sulla terrazza la ragazza dai capelli rossi, in una vestaglia chiara, che il raggio candido della luna avvolse d'una luce patetica. Che fate in giro a quest'ora, vagabondi? gridò Flora. E tu che cosa fai al mesto lume della lucerna? Sto copiando quella tua dissertazione di laurea. Sai che il tuo gobbetto ha una scritturaccia da gallina?

Le due donne si avanzarono verso la ribalta. Regnava un silenzio profondo: tutti rattenevano perfino il respiro. Anna Bolena intuonava il duo famoso con le parole rivolte a Giovanna Seymour: Sul suo capo aggravi Iddio... Era arrivata alle cadenze del primo tempo sulle parole: fia la scure a me concessa: dove, copiando una puntatura della Pasta, levava un do acuto di effetto meraviglioso.

Ecco, io non faccio mai preamboli, e questo qui mi pare abbastanza lungo e noioso. Risolvermi a parlarvi d'Alfonsina sarebbe bene, raccorciando la storiella, copiando dalla verit

Col gran numero di volumi di ogni genere divorati in quei quattro anni, tutto lo scibile umano ripensato, analizzato, rifatto dalla positiva scienza moderna, era passato a traverso il mio cervello e vi aveva lasciato un germe di orgoglio. Vivevo soltanto con la testa. Il cuore, la immaginazione mi si erano dunque atrofizzati? Infatti, niente di fresco, di giovanile sentivo in me. Invano avevo vent'anni! L'unico mio svago era stato disegnare; disegnare aridamente; copiando disegni altrui. Quando però mi convinsi che pure in questa meschina operazione la secchezza dell'anima mia traspariva nella rigidit

Passiamo molte ore a veder lavorare i pittori. L'Ussi ha fatto un bello schizzo del gran ricevimento, in cui è colta meravigliosamente la figura del Sultano; il Biseo, pittore valentissimo d'architettura orientale, sta copiando la facciata della casetta del giardino. Bisogna sentire, per divertirsi, i soldati e i negozianti di Fez che vengono a vedere quel quadretto. Vengono in punta di piedi alle spalle del pittore, guardano facendo cannocchiale della mano e poi quasi tutti si mettono a ridere come se avessero scoperto qualche grande stranezza. La grande stranezza è che nel disegno il secondo arco della facciata è più piccolo del primo, e il terzo più piccolo del secondo. Digiuni come sono d'ogni idea di prospettiva credono quella ineguaglianza un errore, e dicono che i muri sono storti, che la casa balla, che la porta è fuori di posto, e ne fanno le alte meraviglie, e se ne vanno dando di ciuco all'artista. L'Ussi è più stimato dopo che si sa che è stato al Cairo e che ha dipinto la partenza della grande carovana per la Mecca, d'incarico del Vicerè, che gli diede quindicimila scudi. Dicono però che il Vicerè è diventato matto a pagare quindicimila scudi un lavoro in cui, a metter molto, l'artista avr

Incoraggiato da un cenno gentile e da un sorriso amoroso, Donato addenta il sigaro d'avana, raccoglie il fante di picche, lo caccia nel mazzo, e mescola copiando assai male la disinvoltura che gli è tanto piaciuta nell'avversario. Ed è squisita misericordia del cielo se il signor Asdrubale, tutto intento a tirare di qua e di l

Che volete, amici? Non l'ho mica inventata io. Ve la racconteranno tutti i contadini di Quinto, dai quali l'ho raccolta, e che forse l'avranno avuta dal parroco. Fortuna per te, che non ci siano donne ad udirti! gridò il Lorenzini, copiando a suo modo una frase del Giuliani. Che! in fondo in fondo, possiamo esser d'accordo, poichè tutt'e due ammettiamo il soffio di Dio.

Parlate pure liberamente; soggiunse il Giuliani, copiando una frase dell'amico; dite la fame; che questo è il vocabolo ad hoc. Quelle erano parole da metter fine ad ogni chiacchiera, se pure tra quei tre ci fosse stata voglia di farne. Però Lorenzo, aiutato dal vecchio, si alzò da sedere, e il Giuliani vide allora come fosse ridotto allo stremo.

Cara quella sua Lalla!... era sempre buona con lui; era un angelo vero, del Paradiso!... Ma poi, a mano a mano che andava copiando le parole sopra un foglietto di carta, egli si fece pallido e tremante: Dio, Dio, Dio santo! Ti aspetto questa sera tardi, diceva Lalla, ho un gran dolore da confidarti; non fo altro che piangere; sta ben attento che non ti veda nessuno.