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Non par da conto de questo ill.mo signore sia manch

A buon conto, avete la storia più antica del mondo. La tua nobilt

M'è capitata l'istessa storia ieri a conto di un cappello nuovo che mi ha portato il cappellaio, che non so più dove l'abbia ficcato. Pigliami dunque col cappello vecchio.... E fa le mie scuse alla tua signora, se vengo a tavola con una pantofola Il Chiodini, sospinto bel bello da Carlinetto, fece il suo ingresso nel salotto, zoppicando.

Ci conto... Mi preme troppo il suo benessere. Caro Emilio!... Sta tranquillo; fra mezz'ora avrò bevuto tutto. Il giovane, accomodato bene le coperte intorno al giacente, e datogli la buona notte, andò a raggiungere Matilde nel salottino. Vuoi tu vegliare ancora un poco? le chiese. No, ella rispose, sono stanca; vado subito a letto. E suonò il campanello.

Ella aveva trovato in quelle insinuazioni qualche cosa di anormale, di così mostruoso, qualche cosa di così ribrezzevole ed inatteso, ch'ella non sapeva più rendersi conto delle sue proprie idee, dei suoi propri sentimenti.

Aveva comperato a Londra un piccolo bastimento, l'aveva mobiliato come una casa, ci aveva installato la moglie e i figliuoli, e navigava così per conto proprio in cerca di vedute.

Ma voi andavate nel mondo per conto vostro: io era per voi un refrattore perchè non oso dire, la vostra ipoteca dell'avvenireIl dottore passò la mano sulla sua fronte pallidissima e sospese per un istante la lettura. Aggrottava le sopracciglia. Molto bene! sclamò poscia Vediamo la fine. «Io feci la mia scelta dal lato mio; ma all'antipodo della vostra. Che volete!

E così, dopo averle fatto giurare che non direbbe nulla a nessuno, le contò il gran segreto, cioè che egli doveva battersi quel giorno coll'Aimoni, che l'arma scelta era la pistola, e che l'uno o l'altro, indubitabilmente, sarebbero rimasti sul terreno con una palla nello stomaco,

A consolazione non pertanto de' poeti, in ogni terra, ovunque è coltura intellettuale, vi hanno uomini capaci di sentire poesia. Ve n'ha bensí in copia ora maggiore, ora minore; ma tuttavia sufficiente sempre. Ma fa d'uopo conoscerli e ravvisarli ben bene, e tenerne conto.

E fantasticavo: Che misere creature noi siamo! Crediamo di agire per conto nostro, secondo i fini calcoli del nostro orgoglio, del nostro amor proprio.... E quando più stimiamo di aver servito il nostro interesse, di aver soddisfatto il nostro orgoglio, ci accorgiamo finalmente che abbiamo lavorato per tutt'altro!