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Il marito si teneva in piedi dietro di lei col bimbo fra le braccia; io, sedutole vicino mentre essa calcolava il mio debito, contemplavo la fina lanugine che ombrava leggermente il suo labbro superiore, e pensavo che le avrei dato volentieri molto più di quanto mi domandava....

Io, per l’appunto, seduto vicino a Madlen, contemplavo le perfette eleganze tersicoree dell’hidalgo Lord Pepe, mentre vedevo dipingersi nella fisionomia di Madlen quella sottile ironia tutta particolare del carattere inglese. Ciò accadeva pochi giorni or sono.

Mentre io contemplavo quel magico spettacolo, il custode, che aveva letto la storia di Toledo e lo voleva far sapere, mi raccontava ogni sorta di storielle, con quel fare tra poetico e faceto, che è proprio degli Spagnuoli del mezzogiorno.

Con tali pensieri m'addormentai verso il mattino; all'ora che il crepuscolo apporta un po' di calma a chi ha passato la notte agitata. Dapprima divagai in sonni confusi, poi mi parve di vedere chiaramente la contessa Savina ad una finestra bassa d'un palazzo in una strada deserta. Io la contemplavo assorto in estasi, quando mi fe' cenno d'avvicinarmi.

Ora un falco stava in mia balìa e lo contemplavo con avida curiosit

Io contemplavo con tristezza le ultime faville che salivano al cielo, pensando che, spenta la fiamma, manca la luce e il calore e non resta che fumo, cenere e carboni. Dentro di me sentivo il vuoto, di fuori vedevo buio, la vita mi sembrava un viaggio notturno in globo areostatico, sotto un velo di nuvole che copriva le stelle. Con tali disposizioni entravo nella stagione d'inverno.

30 marzo. Il nostro povero cane di Limbiate è ammalato. L'amo perchè è tanto legato alle mie memorie! Nel novembre 1873, quando solo mi addormentavo nella mia stanza fredda gustando le sante, melanconiche, dolcissime mie speranze: il povero cane mi dormiva a' piedi del letto. Quando a cinque ore, al tramonto, io vedevo, fra gli sterpi e le ruine scalcinate della darsena del laghettone, e contemplavo nell'acqua il riflesso roseo del cielo e sentivo la solitudine delle acque e delle tristi pinete, fingendo di trovarmi sulle rive del Mincio, e pensavo sospirando all'amore.... quando l

La zia addormentata! e non vedo Dolores! ciò m'insospettisce. Eran le undici della sera, io non fiatavo, e mentre contemplavo la dormiente prestavo l'orecchio per qualche rumore. Un ahi! un lamento!... è la voce vibrante della mia donna, che mi sconvolge sino nell'ultima latebre dell'anima. Mi slancio verso la porta della stanza di lei! Era chiusa!

Mentre si svolgeva la mia orazione interna, io contemplavo la dormente. Ella era pur sempre pallida come la sua camicia. Per la trasparenza della pelle, io avrei potuto numerar le sue vene su le guance, sul mento, sul collo. La contemplavo quasi sperando di cogliere gli effetti benefici del riposo, il diffondersi lento del sangue nuovo generato dal cibo, i primi segni iniziali della guarigione. Avrei voluto per una facolt

Come erano belli quei due cadaveri!... Tutti e due erano morti, ispirandosi a reminiscenze soavi... tutti e due assorti nell'ideale sorridendo eran morti!... Io correva dall'uno all'altro, mi chinavo su loro, li contemplavo, avrei voluto trasfondere nel suo corpo il mio spirito vitale onde di nuovo animare tanta gioventù, tanta forza, tanta bellezza... mi sembrava che il cervello avesse a darmi volta: i miei compagni mi trascinaron via a forza dal triste spettacolo: quando rinvenni dallo stupore aveva fatto più che mezza strada per arrivare a Digione.