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Lo 'mperador del doloroso regno da mezzo 'l petto uscia fuor de la ghiaccia; e piu` con un gigante io mi convegno, che i giganti non fan con le sue braccia: vedi oggimai quant'esser dee quel tutto ch'a cosi` fatta parte si confaccia. S'el fu si` bel com'elli e` ora brutto, e contra 'l suo fattore alzo` le ciglia, ben dee da lui proceder ogne lutto.

Lo ’mperador del doloroso regno da mezzo ’l petto uscia fuor de la ghiaccia; e più con un gigante io mi convegno, che i giganti non fan con le sue braccia: vedi oggimai quant’ esser dee quel tutto ch’a così fatta parte si confaccia. S’el fu bel com’ elli è ora brutto, e contra ’l suo fattore alzò le ciglia, ben dee da lui procedere ogne lutto.

Lo ’mperador del doloroso regno da mezzo ’l petto uscia fuor de la ghiaccia; e più con un gigante io mi convegno, che i giganti non fan con le sue braccia: vedi oggimai quant’ esser dee quel tutto ch’a così fatta parte si confaccia. S’el fu bel com’ elli è ora brutto, e contra ’l suo fattore alzò le ciglia, ben dee da lui procedere ogne lutto.

140 Rispose il Saracin: Che puoi tu farmi, che più al presente mi diletti e piaccia, che dirmi istoria e qualche esempio darmi che con l'opinion mia si confaccia? Perch'io possa udir meglio, e tu narrarmi, siedemi incontra, ch'io ti vegga in faccia. Ma nel canto che segue io v'ho da dire quel che fe' l'oste a Rodomonte udire.

La seconda bestia, la qual si fece incontro al nostro autore, fu un leone, il quale dissi essere inteso per la superbia, alla quale, come egli si confaccia, ne mostreranno alcune delle sue proprietá, a quelle del vizio poi equiparate.

Lo 'mperador del doloroso regno da mezzo 'l petto uscia fuor de la ghiaccia; e piu` con un gigante io mi convegno, che i giganti non fan con le sue braccia: vedi oggimai quant'esser dee quel tutto ch'a cosi` fatta parte si confaccia. S'el fu si` bel com'elli e` ora brutto, e contra 'l suo fattore alzo` le ciglia, ben dee da lui proceder ogne lutto.

Gesuiti, e razza dei Gesuiti in convento o fuori, quanti sussurrano dentro gli orecchi delle generazioni: agire è cosa che fa sudare, patire forse può lodarsi, morire con le mani giunte baciando la mano del re, e più del sacerdote maestro e donno dei re, perfezione suprema; per bene comprendere questo importa meditare assiduo; vi ha cosa che si confaccia meglio alla meditazione quanto le tenebre; mira l'asino, e il cavallo; perchè macinino bene il grano, ovvero attingano l'acqua dai pozzi fa mestiere bendarli: lasciamo che altri comandi; noi reputiamo singolare benevolenza di Dio possedere un re, e meglio un sacerdote che c'insegnino quello che deva operarsi da noi: felicit