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Però uomini e passioni erano ridotti a dose omeopatica. L'amante Ugolino Gonzaga, invece di correre le giostre colla lancia in resta, imbrandiva tranquillamente la spatola e faceva pillole; ma il suo amore colpevole aveva le stesse tendenze, le medesime astuzie, gli eguali ardori. Il Duca di Milano faceva il medico condotto, ma cavava sangue e denaro dai suoi soggetti, e condannava a morte gl'innocenti, come nel medio evo. La natura tollerante dell'arcivescovo Giovanni trovava il suo riscontro nella rassegnazione di Don Vincenzo Liserio, che cedeva ai fabbricieri il diritto d'amministrare la parrocchia, limitando la sua autorit

Allo stesso tempo era naturale che la sua guancia, impallidentesi sempre più, le lunghe ore di reclusione cui si condannava e nelle quali soltanto pareva si dilettasse, dovessero inquietare chi lo conosceva da vicino. L'amico venne a vederlo e fu fortemente impressionato dal suo aspetto e dai discorsi scuciti che gli tenne.

La Duchessa trovò ch'era un abbominio, e che Drollino avrebbe dovuto stimarsi ben fortunato di cedere, non una, ma cento Mie a Giuliano. Ma, mentre condannava Drollino, sorrideva a Giuliano con una soavit

Alla passeggiata era D. Vincenzo Capozzo, Giudice della G. C. Criminale, che subito, de mandato principis, condannava alla Cittadella di Messina per dieci anni il provocatore. La Corte di Napoli avrebbe voluto rappattumare le parti ugualmente cospicue del baronaggio, parenti tra loro: ma non voleva farsi scorgere.

Il babbo fu appena in tempo a sostenerla e a ricoverarla in una piccola sala del buffet, dove fece portare subito un'acqua di tutto cedro ben calda e un bicchierino di cognac. Ci volle tutto un fazzoletto di bucato per asciugare le lagrime di un'infelice creatura che si stemperava in un dolore disperato. Ersilia si accusava, si condannava, si accasciava, si scomponeva i capelli colle mani al pensiero che forse uno di quei poveretti fosse gi

Il silenzio può essere il ripiego di un uomo abilissimo, appunto per indurre in questa credenza, disse il presidente. Ma non quando si corre il rischio di una sentenza di morte! esclamò l'altro magistrato, che condannava quasi sempre, lieto di contraddire al presidente. Vi fu un breve silenzio. Il conte Guicciardi si era alzato, e si era avvicinato alla finestra della stanza.

Il povero poeta si trovava, come suol dirsi, tra l'incudine e il martello. Valerga perdonava a certe scappate liriche in grazia della scuola; Bertone condannava la scuola senza remissione. Per altro, Filippo dava il consiglio più praticabile. La tragedia non trovava un cane che la volesse; i frammenti potevano sgattaiolare più facilmente nel campo della pubblicit

Lo stolido, sin dal giorno in cui il cancelliere gli aveva letto la sentenza della Rota, che lo condannava, era caduto in un grande abbattimento; passava le giornate sdraiato in terra nella prigione, alzando appena la testa quando qualcuno entrava, rispondendo di rado alle domande che gli erano volte, e soltanto dando in risposta parole sconnesse e insensate.

Invece l'ostinazione di Bice lo condannava allo strazio di una muta tragedia, della quale era impossibile indovinare l'ultimo atto; se la fanciulla resisteva nell'amore, egli doveva essere anche più incrollabile nella ragione. D'altronde non era egli amato, non aveva gi

Innocenzo XI condannava, il 2 marzo 1679, la seguente proposizione di Caramuel: «La polluzione manuale non è vietata dal diritto naturale, e se Dio non la proibisse, spesso essa sarebbe conveniente e qualche volta obbligatoria