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Soletta in compagnia de' suoi pensieri! borbottò il medico che aveva le sue pretensioni letterarie. E aggiunse una sguaiataggine che fece rider i compagni. To', non piove più osservò l'organista chiudendo l'ombrello e guardando in alto. E lassù c'è qualche stella disse il segretario comunale. Sta a vedere che torna il bel tempo.

⁷⁷ Teixejra, op. cit., cap. ⁷⁸ Vedere i disegni fatti eseguire dal senatore Chacon, nel 1747. Benchè nell’Archivio Comunale non abbiamo trovato una pratica sulla illuminazione anteriore al 1818, pure degli appalti per le due vie principali se ne facevano; e negli Atti del Senato del 1783-84, p. 132, ve n’è uno concesso a Domenico Calabrese.

La fiera di beneficenza ci porta via tre ore buone. Oramai non ne possiamo più. Siamo in moto dalle nove del mattino; sentiamo il bisogno di sedere, e non per pochi minuti. Inoltre, lo spuntino del mezzodì non ha fatto altro che aguzzar l'appetito. Gli "artisti" lasciano il teatro delle loro glorie alla vigilanza del segretario comunale, e vanno a desinare all'osteria, piuttosto male, ma non senza buon condimento d'allegrezza. Poi, tant'è, vogliono dare un'ultima occhiata alla fiera, contendersi gli ultimi doni, sentire le ultime suonate della banda di Dusiana. Tutto è venduto, portato via alla fortuna del polizzino; restano i banchi vuoti e la cassa piena. Si son fatte seicento novanta lire; paion poche, e si arrotonda la cifra, quotandoci in parecchi per aggiungerne dieci. S'intende che sono settecento lire nette, da consegnare alla direzione dell'Asilo. Le spese le abbiamo fatte noi villeggianti, così per la banda di Dusiana, come per l'arredamento dello stabile e per l'ordinamento della fiera. Dei doni per la lotteria, i due terzi sono stati regalati dalla contessa Quarneri. Sia detto a sua lode; non diventer

In fondo, un edifizio a un solo piano, come gli altri, ma più vasto, costrutto di pietre irregolari: in mezzo alla facciata, un pezzo, largo un braccio quadrato, intonacato di calce su cui una filza di lettere nere di forme bislacche, ineguali, riottose al forzato allineamento diceva: Casa Comunale. Sovr'esse un quadretto di legno, appeso per un solo angolo, penzolava obliquamente: l'insegna dello Stato, l'onesta croce di Savoia, la quale, quasi vergognosa di coonestare le sciocchezze e le bricconate che da tanti anni si consumavano l

Ed ecco il rendiconto storico d’una seduta di operai dentro il Palazzo Comunale.

A Lalla quell'incontro non fece nessuna impressione: solamente le ricordò Sandrino, e sentì un impeto di sdegno. Pure seppe frenarsi e gli domandò conto della sua salute, della vendemmia, dell'Amministrazione comunale, e anche di quel cattivo mobile che lo faceva disperare... e tutto ciò senza mai un tremito nella voce, sempre tranquilla, sempre disinvolta.

Di V. E. Napoli, 18 Agosto 1798. Principessa della Trabia. Palermo. Lasciamo la Biblioteca Trabia-Butera e rechiamoci alla Biblioteca Comunale, ove il Mentore del futuro letterato ci conservava tesori di erudizione contemporanea. Il Diario palermitano edito ed inedito tante tante volte sopra ricordato del Villabianca ha delle vere ghiottornie del genere.

E se gli pare che sia una bella cosa esser fatto consigliere comunale o provinciale, che ci ho da far io?

Ben glielo impediva un soldato comunale; ma egli bravando la consegna, lo copriva d’ingiurie e minacciavalo persino di vita. Il Reggio contava 16 anni appena!

Se si pon mente ai maggiori poteri che la legge comunale e provinciale del 1865 accordava ai Prefetti nello esercizio della tutela si riconoscer