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E che debbo io farmene di questa roba? gridò egli finalmente, vedendo di aver dinanzi non un canzonatore, ma un canzonato. Si dice nòccioli, ma s'intende anime; questi nòccioli vanno prima stiacciati; poi comprerò le anime, al prezzo che ho detto. E se n'andò, brontolando pel tempo che gli avevano fatto perdere; mezz'ora dopo rideva come un matto.

qui vedo altro potersi opporre a questa dottrina, se non se alcuno dicesse che anzi il vero valore delle monete d'oro e d'argento deve paragonarsi colle cose vendibili, non con le monete basse e con gli scudi e lire immaginarie; ed il zecchino, per esempio, valendo 18 lire, bastava per comprar diciotto cose da una lira l'una: ora col medesimo, che ne vale 20, ne comprerò due di piú.

Ecco, i pappagalli non si possono proprio ritenere una spesa necessaria.... Pazienza.... Domattina comprerò io il biglietto.... E questo vestito da viaggio quanto ti costa? Non lo so, non ho fissato il prezzo. Quando ricevi il conto, mandalo a me.... T'avrò fatto un piccolo regalo.

Canta sempre così, per addormentarsi disse Nancy da che ha sentito una volta un violino. La musica le piace. E Nancy raccontò della Romance di Svendsen, e del pianto di Anne-Marie. Se è così, disse Fräulein molto risoluta, le comprerò un violino domani. E così fece infatti. Il violino era nuovo e giallo e lucido, e dentro aveva un'etichetta col nome di «Guarnerius». Costava tre dollari.

Io conosco alcuni che dopo una serie di fortunate bricconerie cessarono dal commetterne per paura di essere scoperti. Siamo intesi che prima si prepararono un letto di fiori in cui addormentarsi placidamente alla barba dei creduli e della propria coscienza. Io comprerò un titolo di nobilt

Ti darò delle chicche; ti comprerò un bell'abitino pel delle feste, e dei libri colle immagini, per imparare a leggere. Fu quello il colpo di grazia per la ritrosia del fanciullo. Ma egli ricordava lo scudo di Laurenti, il quale non era di l

«Non è una disgrazia così grande, diceva Crobyle a sua figlia Corinna, che ella stessa aveva ceduto la vigilia ad un ricco e giovane Ateniese, di cessare di essere zitella e di conoscere un uomo che ci dia sin dalla prima visita una grande somma, con la quale io ti comprerò una collana».

Tu se' pure, oggi, strano! Non t'empierebbe.... PILASTRINO. E ! Dici da vero? Tu vuoi tener me a cena con un'oncia di carne e con guazzetti? Tu mi vuoi far ridere, oggi. Or veggio ben che Amore qualche volta ti trae del seminato. E poi sei vecchio. Dammi a me i danari, ché comprerò da cena onestamente. E non esser scarso. GIRIFALCO. Ecco i danari. Piglia quel che bisogna.

, Felicino mio; ne comprerò dieci, venti, trenta, ne riempirò tutte le camere, tutti i bugigattoli di casa; ma tutti segneranno le sei e un quarto, eternamente le sei e un quarto. Bravo! soggiunse Magnasco, sforzandosi a sorridere e non venendo a capo che di fare una smorfia. Così non ti seccheranno col loro tran tran. Certamente; tu dixisti!