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Comprai anche una camicia, che indossai, col pretesto di vedere se mi stava bene, perchè quella portata in viaggio era tutta sgualcita; mi annodai al collo un'altra cravatta, di colore, acquistata anch'essa per . Quando tornai all'albergo con questo nuovo aspetto, ella mi disse in tono di amabile rimprovero: « Ah! mi avete dunque ingannata? « Come mai?

Or m'accorgo che quello schiavo ch'io comprai avea piú fattezze donnesche che virili, e con un parlar delicato e toscano, anzi o sciocco me! con un scherzevol riso, con certe cerimoniose e oscure parole significava esser innamorata di mio figlio; e io sempliciaccio non me n'accorgeva. Ma che sciocchezza fu la mia a credergli cosí subito!

SULPIZIA. Dimmi, traditore, ch'offesa ti feci io mai, se non l'averti amato piú del dovere? quanto tempo son stata nemica di me stessa per amar te? ché ti diedi l'imperio d'ogni mia volontá e comprai il tuo amore a costo dell'onor mio. All'ultimo, per guiderdone, spenta la vergogna, la giustizia e l'onestá, tradesti l'amore, la sposa e la fede; e mi lasci beffeggiata, schernita e rifiutata.

Bisogna convenire che vi sono dei modi assai più piacevoli di essere svegliati. Io guardai in viso i miei compagni di viaggio con un'espressione di stupore che li fece prorompere tutti insieme in uno scoppio di risa. Allora mi fu detto che ad ogni stazione della strada ferrata c'eran dei venditori di coltelli e di pugnali, che offrivano ai viaggiatori la loro merce come da noi si offrono i giornali e i rinfreschi. Rassicurato della vita, comprai il mio spauracchio: cinque lire, un bel pugnale da tiranno di tragedia, con manico fregiato, iscrizione sulla lama e fodero di velluto ricamato; e lo misi in tasca, pensando che mi avrebbe fatto comodo in Italia per sciogliere questioni cogli Editori. Il venditore n'avr

Non si vede in costui quel naso schiacciato, quelle labra grosse rivolte in fuori; sempre col riso su le labra, e per lo volto e per gli occhi fiorisce la sua allegrezza; anzi, quanto piú lo miri piú ti piace mirarlo: or se fusse bianco, che si potrebbe mirar cosa piú bella? e ti giuro che mi par ora piú bello che quando lo comprai poco anzi. FILIGENIO. Hai ragione, è vero quanto dici.

Ora, è un po' caduta in disuso, ma una volta era in grande onore; v'erano i maestri, ciascuno aveva il suo colpo segreto, si facevan dei duelli secondo tutte le regole della cavalleria. Comprai la più spropositata navaja della bottega, e ripigliammo la nostra strada.

Concitatamente, ma studiando di frenarmi, insistetti: « Che c'è da ridere?... Volete destare tutto l'albergo?... Mi avete compianto perchè mi tocca passare la notte sopra un divano!... Potete contribuire ad alleviare il mio tormento.... Se ci avessi pensato, mi sarei provvisto stamani dal camiciaio, quando comprai quella da giorno.... temete che ve la sciupi, la vostra camicia?

MANGONE. Ho inteso ben dir da lei che si chiamava Alcesia; ma allora che la comprai, si chiamava Melitea. ISOCO. Che n'è di questa giovane? MANGONE. Di questa giovane ragioniamo ora, che sotto nome di costui m'è stata sbalzata da casa. ISOCO. Sappi che quella Melitea, che tu dici, è donna libera e gentildonna cristiana e non schiava; è figlia di un napolitano molto ricco e importante.

A ogni stazione della strada ferrata comprai un giornale; prima d'arrivare a met

Tutti i fantasmi delle illusioni e delle commozioni recenti abbandonarono a un tratto il mio spirito, come i fiori d'un albero scosso da una folata gagliarda. E come i fiori caduti sono per l'albero irrecuperabili, così furono per me quelle cose dell'anima: mi divennero estranee. Feci uno sforzo, tentai di raccogliermi; non riuscii a nulla. Mi misi a girare per le strade, senza scopo; entrai da un pasticciere, entrai da un libraio; comprai dolci e libri macchinalmente. Scendeva il crepuscolo; s'accendevano i fanali; i marciapiedi erano affollati; due o tre signore dalle loro carrozze risposero al mio saluto; passò un amico a fianco della sua amante che portava tra le mani un mazzo di rose, camminando presto e parlando e ridendo. Il soffio malefico della vita cittadina m'investì; risuscitò le mie curiosit