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L’insurrezione di Milano fu irresistibile, gli Austriaci dovettero ritirarsi nelle fortezze del quadrilatero; il resto del paese fu libero per quella serie di fatti complessi che fecero cadere rapidamente il dominio austriaco, con poco spargimento di sangue. A Venezia pochi cittadini audaci, secondati dalla popolazione, ottennero il medesimo risultato.

24 Entrò la bella donna in Montalbano, dove l'avea con lacrimosa guancia Beatrice molto desiata invano, e fattone cercar per tutta Francia. Or quivi i baci e il giunger mano a mano di matre e di fratelli estimò ciancia verso gli avuti con Ruggier complessi, ch'avr

32 Ma scusimi apo voi d'un error tanto, ch'io non ho voi gli altri conosciuto; e s'emendar si può, ditemi quanto far debbo, ch'in ciò far nulla rifiuto. Poi che si fu da questo e da quel canto de' complessi iterati al fin venuto, rispose a lui Rinaldo: Non vi caglia meco scusarvi più de la battaglia: 33 che per certificarne che voi sète di nostra antiqua stirpe un vero ramo, dar miglior testimonio non potete, che 'l gran valor ch'in voi chiaro proviamo.

Così facemmo. Base dell'azione dovevano essere le provincie Sarde. Forti di mezzi, d'armi ordinate, d'influenza morale e d'abitudini di disciplina che avrebbero fruttato a qualunque riuscisse a impadronirsene, gli Stati Sardi avevano due punti strategici d'alta importanza, Alessandria e Genova; ed erano appunto quelli pei quali eravamo più potenti d'affiliazioni. Un moto nel Centro, più agevole forse, non offriva appoggio di forze reali e non avrebbe suscitato l'entusiasmo di tutta l'Italia. D'altra parte, io era certo che al primo annunzio del moto, l'Austria avrebbe occupato, coll'assenso di Carlo Alberto, il Piemonte e resa quindi impossibile ogni azione diretta o rapida sulla Lombardia, nella quale io aveva fin d'allora fede grandissima. D'un moto in Napoli e delle norme colle quali procederebbe non potevamo, mercè la semi-indipendenza nella quale si stavano gli elementi coi quali eravamo in contatto, non potevamo starci mallevadori. E inoltre, il convertire ciò che deve essere riserva in centro del moto, non mi sembrava, checchè dicessero i militari, buona strategìa di rivoluzione. Movendo in Napoli, noi non eravamo certi che per invasione degli insorti o per altra via, il moto si sarebbe diffuso rapidamente all'altre parti d'Italia; e io temeva la tendenza pur troppo naturale in tutti i paesi ad aspettare lo sviluppo d'ogni moto che s'operi dietro ad essi, e sognare disegni dottamente complessi d'insurrezione quando il nemico assalitore e respinto può collocarsi tra due forze ostili e vedersi staccato dalla sua base. Di pretesti siffatti all'inerzia, suggeriti ed accettati con arte profonda e sempre fatale alle insurrezioni, erano frequenti nel passato gli esempî. Una insurrezione nel Mezzogiorno non scemava un solo dei pericoli che le insurrezioni del Centro e del Settentrione avrebbero dovuto affrontare; un moto in Piemonte salvava invece dal primo urto dell'armi straniere Mezzogiorno e Centro ad un tempo. Battuti in Piemonte potevamo appoggiarci su quel terreno come su potente riserva. Poi e questa è ragione ch'io riteneva importante, comechè poco intelligibile a quanti non vedono in una rivoluzione che un problema di strategia regolare ogni rivoluzione operata in un popolo addormentato da secoli sviluppa vulcanicamente tremende le forze latenti ch'essa possiede se provocata e sollecitata da pericoli che possono riescirle mortali, intorpidisce e si consuma nel sonno e nelle illusioni se abbandonata a stessa e secura. Il nostro nemico era l'Austria. Bisognava cacciarle il guanto dai primi giorni, fidare nella Lombardia e assalirla invece di aspettarne gli assalti. L'entusiasmo della guerra allo straniero, abborrito da tutti com'era, avrebbe sopito ogni interno dissidio e fondato l'Unit

Il porto di Genova è irto di raggi rimbalzanti poichè il sole infierisce sulle masse di carbone, pugnali brillanti. I ventagli blu dell'alto mare non rinfrescano i nostri visi di bragia. L'esposizione di quadri e complessi plastici futuristi è stata accatastata alla rinfusa nel porto, col groviglio delle sue fasce coloratissime.

I pittori futuristi che dipinsero queste grandi navi o complessi plastici-naviganti vogliono anch'essi con le loro linee compenetrate e le loro simultaneit

Gemeano tutti intorno allo sfortunato, e si iteravano intanto i dolorosi complessi e le parole e i baci, ed era una mestizia, un lamento che ti cercava il cuore.