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Le fiamme crepitano da ogni parte. TIMANDRA. Cimoto, vanne! Le fiamme incalzano! Ancora un istante e non sarai più in tempo. E tu? TIMANDRA. Io... io compio il sacrificio... ed infioro la vittima... vanne! Le fiamme son qui. CIMOTO. Timandra, hai ben sentito che egli mi ha detto di non lasciarti?

Ah, sebbene quell'Ugo ottenebrato Mal sapesse scevrar natura e Dio, E talor supponesse annichilato Nella tomba il mortal che i compio; D'altro dopo l'esequie eccelso fato Nodrìa talor vivissimo desìo, E dir l'intesi: «No, quest'alma forte Mai non potr

Con questo bollore di sangue che ridipinse il mondo, con questa respirante carta geografica, e con una piccola lettera d'amore bagnata di sudore sotto la mia giubba, e forse di lagrime, poichè è la lettera di un'amante ideale, una italiana, che mi scrive il suo pazzo desiderio di cancellare Caporetto!... Con questo, con questo, io compio il miracolo!...

« Grazie d'esser venuto a salutarmi! Vi manca un bel mazzo di fiori da offrirmi!... « Non avete di che ringraziare. Compio semplicemente il mio dovere. Chi invita deve aspettare i proprî ospiti. I fiori, ch'io sappia, si fanno trovare sulla mensa. « Ah! Ah!... «Tintinnio di campanelli, sbattere d'usci, fischi prolungati: il treno entrò sbuffando sotto la tettoia.

« IN ME SOLA MI COMPIO. NON PREGHIERE LIBAZIONI MUTANO L'ULTIMO EVENTO. MATISMAN, DIO DEI MORTI, NON OFFRO MA S

Spesso a ricche conclusioni tendono le imprese più miserande. L'opera ch'io compio essere mi dovrebbe tanto grave quanto odiosa, ma colei che servo quel che è sterile fa vivo e trasforma le mie fatiche in contentezza. Oh dieci volte ella è più gentil di quel che sia burbero il padre suo, che pure è fatto d'asprezze!

Io compio dunque uno degli atti più ripugnanti all'orgoglio di uno scrittore; io grido con tutta l'enfasi de' miei rimorsi: Non leggete! Ripeto che in questo libro vi è nulla che possa allettare le persone educate alla buona letteratura. Figuratevi! Un libro di versi senza un raggio di poesia. E quali versi!

E alcuna volta, per provare i desidèri vostri e la vostra perseveranzia, fo vista di non intendervi; ma Io v'intendo, e dòvi, mentre, quello che bisogna, perché vi do la fame e la voce con che chiamate a me; e Io, vedendo la costanzia vostra, compio e' vostri desidèri, quando sonno ordinati e dirizzati in me.

Io vengo a replicar su questa bara Le tue parole; io compio il tuo desìo.... E sento, amico, che mi è meno amara L'ultima volta che ti dico: Addio! Questi versi vennero letti dall'autore il giorno 28 dicembre 1875 sul feretro del poeta delle Penombre. Fra le colonne d'un bianco tempio Sacro a Minerva, la Dea propizia Ai savî, austera Dea, Pensieroso sedea

Compio un triste dovere, egli cominciò appena fummo soli. E alla mia mossa di ansiosa aspettazione, soggiunse subito: Si rassicuri. Noi medici siamo spesso uccelli di malaugurio. Questa, volta invece io faccio l'ufficio di preammonitore. Il parto della signora è stato laboriosissimo. So che sua madre non ha voluto dirgliene nulla, per non affliggerlo inutilmente, trascorso il pericolo.