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PILASTRINO. Io, finalmente, come fanno loro, esco di me, divento furioso, divento povero e cosí ridiculo. E in tutte queste cose sento dolcezza. E tanto piú, se sono in quelle fiamme, in quei caldi che pare che 'l mondo giri. E talor veggio i cieli aperti tutti, com'un frate santo, e gli angeli suonare. Io canto e ballo.

64 Quando apparir Zerbin si vide appresso la donna che da lui fu amata tanto, la bella donna che per falso messo credea sommersa, e n'ha più volte pianto; com'un ghiaccio nel petto gli sia messo, sente dentro aggelarsi, e triema alquanto: ma tosto il freddo manca, ed in quel loco tutto s'avampa d'amoroso fuoco.

Ce calò sopra a l'occhi com'un velo... L'assassini, scappanno giù de sotto, Ci aveveno sparato a bruciapelo. Allora quelli che restamio dritti Se buttassimo giù su lo stradale, E quanno se vedessimo sconfitti Ritornassimo drento ner casale. E siccome mancava er generale, Fu detto: Si ce d

48 L'acqua gli fece distaccare in fretta. Orlando è nudo, e nuota com'un pesce: di qua le braccia, e di l

Hai certi labruzzi scarlatini come un prosciutto, una bocchina uscita in fuori com'un porchetto, gli occhi lucenti come una capra, le poppe grassette come una vitella, le groppe grosse e ritonde come un cappone impastato: in somma non hai cosa che non mi muova l'appetito; ebbe torto la natura non farti una capra. CHIARETTA. E tu che vòi esser mio marito, un becco.

La nobile virtu` Beatrice intende per lo libero arbitrio, e pero` guarda che l'abbi a mente, s'a parlar ten prende>>. La luna, quasi a mezza notte tarda, facea le stelle a noi parer piu` rade, fatta com'un secchion che tuttor arda; e correa contro 'l ciel per quelle strade che 'l sole infiamma allor che quel da Roma tra Sardi e Corsi il vede quando cade.

LÚCIA. E che vorresti mai? che ti pigliassi in braccio e ti basciassi com'un bambino? Tu sei troppa grande! Eccoti qui de' baci quanto vuoi. Queste non son carezze? ARTEMONA. Ah luce mia, piú bella e risplendente d'ogni stella e piú cortese di ciascuna donna!

E ci vedrai d'augelli piú membra; e piú animali scorticati; e pelle e grassi e sangui come inchiostro; unghie e capei morti. CRISAULO. Io son giá sazio. Non mi dir piú, ti prego. FILENO. Odi ancor questa. Oggi vidi stillare a una campana che è fatta appunto com'un uom che s'abbia le man miso in su' fianchi; che credetti morir di rise.

Avea i capelli irti, il sudore gli grondava dalla fronte, si muoveva com'un uomo che non sa più dominarsi.

Appena che s'accòrse che la gente Se n'era accòrta, butta la spilletta; E, come un razzo, pîa giù pe' Ripetta E daje a fugge' com'un accidente. La gente appresso. Lui come che gnente Pîa pe' la Scrofa, va a piazza Fiammetta, Passa li Coronari, la Vorpetta, San Tomasso in Parione... Finarmente,