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In quel mentre gli venne udito un insolito rumore, come d'uomini che cautamente, ma senza, poter spegnere affatto il suono dei passi e il tintinnio delle armi, battessero de' piedi sll'impiantito d'un corridoio lontano. Si rizzò tosto fuor delle coltri e stette coll'orecchio teso in ascolto.

A tal pensiero rabbrividì; e affaccendandosi allora nel cercare salvezza, quanto dapprima disperando aveva agognato la morte, si strappò a furia dal capo, dal petto i veli, e con quelli si pose a ristoppare le commessure, attentissima coll'occhio, coll'orecchio, se da veruna fessura trapelasse acqua ancora; e quando più non le parve, si consolò, riprese il fanciullo, sedette, guardò a questo, guardò alla riva, guardò al cielo... Il bambino era sopito: la riva lontana, silenziosa come l'egoista alle miserie dei suoi fratelli, il cielo bello, limpido, qual suol esser al terminare di maggio in quelle floride parti della florida Lombardia, la luna scema spuntava allora di dietro i monti dell'Albenza, le cui vette si disegnavan sovra il profondo ceruleo dell'aria per la quale scintillavano migliaja e migliaja di stelle.

Poi un bel giorno lui aveva sposata una prima donna ricca, e l'Ernesta era tornata a casa coll'orecchio fesso da uno schiaffo, che le aveva fatto saltare l'orecchino da un capo all'altro del teatro.

E pochi passi avevano fatti in quella stretta, allorquando venne loro udito un calpestìo, insolito per que' luoghi e in quell'ora. Giacomo Pico, che era stato il primo a notarlo, affrettò il passo, stese la mano sul braccio del Sangonetto, come per trattenerlo, e stette coll'orecchio teso in ascolto.

Il superiore non aveva creduto conveniente parlare al duca della sorpresa, che avrebbe dovuto cagionargli la sua lettera. Don Francesco era troppo di malumore per simularla. Lo seppero a caso, rispose il cappuccino, da persone giunte a Milano dalla Sicilia. Ah vedo! E tra : Come mai donna Maria ha potuto in breve tempo.... Stavan dunque coll'orecchio teso!

In capo a pochi giorni, un buon amico mi trovò una Casa de huespedes, e mi ci andai a installare. Queste case di ospiti non son altro che famiglie che dan da mangiare e da dormire a studenti, artisti, forestieri, a prezzi differenti, si capisce, secondo come ci si dorme e come si mangia; ma sempre a miglior prezzo che gli alberghi, coll'inestimabile vantaggio che ci si respira un'aria di casa, ci si stringono amicizie, e vi si è trattati piuttosto come gente della famiglia che come dozzinanti. La padrona di casa era una buona signora sulla cinquantina, vedova d'un pittore che aveva studiato a Roma, a Firenze e a Napoli, ed aveva serbato per tutta la vita una ricordanza grata e affettuosa d'Italia. Anch'essa, naturalmente, nutriva per il nostro paese una vivissima simpatia, e me lo dimostrò coll'assistere ogni giorno al mio desinare, raccontandomi vita, morte e miracoli di tutti i suoi parenti e di tutti i suoi amici, come se fossi stato il solo confidente ch'ella avesse in Madrid. Pochi spagnuoli intesi parlare così spedito, così franco, e con tanta abbondanza di frasi, di motti, di paragoni, di proverbi, di parole. Sui primi giorni ne fui sconcertato; capivo poco; dovevo pregarla ogni momento di ripetere; non riuscivo a farmi intendere sempre; m'accorsi in una parola, che studiando la lingua sui libri, avevo sciupato di molto tempo a inzepparmi la testa di frasi e di vocaboli che non occorrono quasi mai nella conversazione ordinaria; mentre ne avevo lasciati da parte altri moltissimi, che sono indispensabili. Dovetti dunque ricominciare a raccogliere, a notare, e sopratutto a star sempre coll'orecchio teso per tirar profitto, quanto potevo, dai discorsi della gente. E mi persuasi di questa verit

Non sapeva spiegarsene il perchè, ma credeva di per un senso di misterioso rispetto alla morta. Aspettò coll'orecchio teso nel silenzio ascoltando i battiti del proprio cuore. Un sudore freddo le bagnava la fronte. Entrò.

Madonna Nicolosina ristette, coll'orecchio teso e cogli occhi sbarrati dallo spavento. Non v'era più dubbio; ignoti assalitori aveano scalate le mura del castello, si spandeano per le sale. La Gilda raccolse tutte le virtù dell'anima sua in uno sforzo supremo. Ah, non v'è più tempo, madonna! Nella mia camera, vi prego, ritiratevi nella mia camera.

Però, Tina mia, un uomo non è mai come ci pare la prima volta: bisogna conoscerlo, e poi mutiamo anche noi a suo riguardo. Egli è brutto, ne convengo. Lo hai guardato nella faccia quando ti ha dato i quattro scudi e ti ha detto: vado via, fammi lume subito perchè potrei pentirmi? No. Io ho sentito che la sua voce tremava: ero coll'orecchio incollato all'uscio. Tina fu scossa da un brivido.

In quel momento, lo sciancato, ch'era coll'orecchio teso, senza perdere sillaba di quel dialogo, alzatosi di botto, cacciossi in mezzo tra Damiano e il vecchio soldato, e martellando sulla tavola colla sua stampella, gridò: Chi è l'infame che insulta i galantuomini col nome di spia?