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In tutta la notte l'anellino e le giarrettiere le aveano parlato all'orecchio. S'accostò alla finestra e si mise ad ammirare i regalucci, stropicciando una cocca del grembiale sull'anello lucente. Bello, bello! faceva donna Bettina, di sulle spalle della figliuola. Chiarinella stese la mano, staccò la piccola calza dalla spalliera del letto e vi guardò entro. Il suo cuoricino batteva forte.

Sempre a capo chino, continuava a fare e a disfare nodi colla cocca del tovagliolo, meditando su quella grande disgrazia di avere una moglie troppo perfetta. Dio, Dio! come le faceva scontare le proprie perfezioni!... Oh, avesse avuto qualche virtù di meno, un po' meno di cervello, avesse lavorato meno, e li avesse lasciati tutti respirare in pace! Che cosa medita il monsieur?

E quel di mezzo, ch’al petto si mira, è il gran Chirón, il qual nodrì Achille; quell’ altro è Folo, che fu pien d’ira. Dintorno al fosso vanno a mille a mille, saettando qual anima si svelle del sangue più che sua colpa sortille». Noi ci appressammo a quelle fiere isnelle: Chirón prese uno strale, e con la cocca fece la barba in dietro a le mascelle.

64 Caccia Angelica in fretta la giumenta, e con sferza e con spron tocca e ritocca; che le parrebbe a quel bisogno lenta, se ben volasse più che stral da cocca. De l'annel c'ha nel dito si ramenta, che può salvarla, e se lo getta in bocca: e l'annel, che non perde il suo costume, la fa sparir come ad un soffio il lume.

Un giorno nelle acque di Brandizio egli, salito d’un balzo su una cocca di Genovesi e separato per un colpo di mare dal legno corsaresco, si tenne saldo su ’l ponte nemico combattendo solo contro quaranta armati, uccidendone buon numero in fascio con prodigiose ferite, tenendo in distanza i rimanenti fin che non giunse il soccorso a compir la vittoria.

Come 'l falcon ch'e` stato assai su l'ali, che sanza veder logoro o uccello fa dire al falconiere <<Ome`, tu cali!>>, discende lasso onde si move isnello, per cento rote, e da lunge si pone dal suo maestro, disdegnoso e fello; cosi` ne puose al fondo Gerione al pie` al pie` de la stagliata rocca e, discarcate le nostre persone, si dileguo` come da corda cocca. Inferno: Canto XVIII

E quel di mezzo, ch’al petto si mira, è il gran Chirón, il qual nodrì Achille; quell’ altro è Folo, che fu pien d’ira. Dintorno al fosso vanno a mille a mille, saettando qual anima si svelle del sangue più che sua colpa sortille». Noi ci appressammo a quelle fiere isnelle: Chirón prese uno strale, e con la cocca fece la barba in dietro a le mascelle.

Ghita... oggi a pranzo, invece di due, saremo quattro... C'è anche questa tua antica amica... Oh, non la riconosci? La Ghita, prima che il maestro avesse finito di parlare, abbracciava la cantante, e asciugandosi gli occhi con una cocca del grembiale, ripeteva: O Antoniettina!... Antoniettina!... è lei! Com'è bella... Se la tua mamma... la povera Agatina fosse qui...

E la fanciulla alzatasi, con una cocca del grembiule fra le mani, a occhi bassi, e con una certa ritrosia rispondeva:

Come ’l falcon ch’è stato assai su l’ali, che sanza veder logoro o uccello fa dire al falconiere «Omè, tu cali!», discende lasso onde si move isnello, per cento rote, e da lunge si pone dal suo maestro, disdegnoso e fello; così ne puose al fondo Gerïone al piè al piè de la stagliata rocca, e, discarcate le nostre persone, si dileguò come da corda cocca. Inferno · Canto XVIII