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Nelle letterarie discipline era valente del pari, sebbene dispettasse i poeti. Conosceva il latino e lo scriveva con quella eleganza che potevano ai suoi tempi insegnare i Gesuiti o gli Scolopii. Un suo volgarizzamento di Sallustio aveva fatto andare in brodo di succiole Tommaso Vallauri, e il teologo Margotti non aveva potuto beccarvi per entro nessun farfallone; della qual cosa aveva fatto un gran parlare sull'Armonia. Un suo trattatello Degli elementi dell'arte di governo lo aveva fatto salir in gran rinomanza presso i parrucconi di tutta Italia, e i legittimisti di Francia citavano «le marquis Torre Vivaldi» come uno «des hommes politiques les plus éminents de son temps, qui réunissait un esprit éclairé

In breve, egli era diventato il fanciullo prodigio del villaggio: i buoni terrazzani lo citavano come una preziosa rarit

I Denti bianchi, digrignando i loro terribili incisivi, domandavano che ne andasse libero l'accusato, e che si sottoponesse invece a processo l'onorevole fornaio Tenariasbikeloz: adducevano a pretesto il diritto che egli aveva di appropriarsi quei pani che aveva chiesti, e che gli erano stati rifiatati; e citavano non so qual articolo di legge, nel quale era detto che ogni cittadino resosi, per qualsifosse ragione, impotente al lavoro, poteva esigere il mantenimento gratuito a spesa dei privati ricchi e dello Stato.

Si parlava d'una certa lettera intercettata da questi, in cui ci era la confessione esplicita del furto di que' bricconi; si citavano certe frasi di essa, che se fossero state vere, pareva allora, avrebbero dovuto far sprofondare l'autore, il cognato, la Camera, il sistema costituzionale, la monarchia e tutti quanti.

Le donne citavano le mie prodezze al mulino e mettevano fuori dei cattivi pronostici; chi ricordava la notte all'osteria, il vizio del giuoco e del vino, chi mi dipingeva come uno scioperato, senz'ordine e senza giudizio, e tutti facevano le meraviglie della incredibile condiscendenza dei Bruni.

Avvocati fiscali, e avvocati difensori citavano versi di Orazio, di Virgilio, di Catullo, a profusione, intere ottave dell'Ariosto e del Tasso, versi del La Fontaine, diluviavano le massime dei pratici e dei dottori; i tropi, le metafore, le similitudini, le allusioni storiche e mitologiche, le parole altisonanti, sesquipedali.