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Il 29 marzo fui scelto Triumviro. Aurelio Saffi e Armellini mi furono colleghi. Il 17 aprile confermammo con decreto le proposte anteriori sulla cifra e sull'ordinamento dell'esercito. Avevamo gi

Al tirar delle somme, per la follia di poche ore, ciascuno dei monasteri visitati s’indebitava per la cifra tonda di trecent’onze , e quello delle Vergini, di seicento !

Da 1400 a 1500 uomini; a questo si limita la cifra degli stranieri accorsi alla difesa di Roma: da 1400 a 1500 uomini sopra un insieme di 14 000; perchè giova che l'Italia lo sappia soli 14 000 uomini, giovine esercito senza esperienza, senza tradizione, sorto per così dire di mezzo alla pugna, tennero fronte per due mesi a 30 000 soldati di Francia.

A Milano non c'è più posto per nessuno! C'è troppa gente! E concluse rabbonita, sorridendo per la prima volta, per la prima volta insinuante, dispostissima a sentire la confessione di una somma enorme: La cifra de' tuoi debiti? Dimmi tutto. Prima di partire pagherai. Venti o trenta lire, al giovine del sarto Martinenghi, che mi accomoda gli abiti.

Quanto più l'intento d'un'associazione è determinato, chiaro, preciso, tanto più i suoi lavori procederanno spediti, securi, efficaci. La forza d'una associazione è riposta, non nella cifra numerica degli elementi che la compongono, ma nella omogeneit

All'Austria non rimanevano in Italia ed è cifra desunta da relazioni officiali che 50 000 uomini , rotti, sconfortati, spossati.

Ramengo? e dondel'interruppe Luchino con sollecitudine. Da Pisa sul punto d'imbarcarsi: e scrive in cifra che ha fiutato, dice, il covile della preda che vostra serenit

Il P. Piombini, felice come una fanciulla che ritorna dalla chiesa dopo la benedizione nuziale, confessava: non dubitando di nulla, o piuttosto non vedendo nulla. Il piccolo uomo magro tirò dritto dal P. Pelliccia, che presiedeva la casa di Napoli, e gli presentò il plico del generale. Il P. Pelliccia lesse, o piuttosto spiegò la lettera in cifra e disse: Sta bene. Era mezzodì.

Ariberto si guardò dall'aggiungere che la cifra dello stipendio era dovuta a lui, vecchio e cospicuo cliente della Casa; e disse invece che s'era voluto usare un riguardo alla persona di Folco. Tutto benissimo! rispose Folco. Non m'importa affatto di stare sulla breccia. A Milano ho poche conoscenze.

Sono inetti e tradiscono. Tradiscono, non dirò del tradimento volgare che inganna deliberatamente perch'io non so le intenzioni e quindi non le accuso ma del tradimento perenne, ineluttabile, egualmente funesto, di chi si assume un ufficio senza possedere uno solo degli elementi necessarî a compirlo. Vorrebbero Roma, vorrebbero Venezia a chi non sorriderebbe l'acquisto della doppia gemma? ma le vorrebbero dall'Austria, dalla Francia, dalla Diplomazia, da concessioni codarde e fatali al futuro, da mercati colpevoli verso altri Popoli, da interventi disonorevoli, da ogni Potenza, da ogni raggiro, fuorchè dall'Italia e dalla franca, leale, diretta, morale Politica, che dice: son mie; Dio le dava all'Italia: il Popolo Italiano compie i voleri di Dio. Hanno sognato d'avere Venezia allettando l'Austria a impossessarsi delle terre Moldo-Valacche, coi capi delle quali ricambiavano intanto proteste d'amicizia fraterna: sognano d'averla ajutando un giorno l'Austria nella conquista dell'egemonia Germanica, la Francia in quella delle provincie Renane; e, quanto a Roma, l'aspettano Cavour lo dichiarava, applaudito alla Camera dalla conversione del Papa e di tutto l'orbe cattolico. Erano pronti, per avere tre anni addietro Venezia, ad abbandonare ai disegni napoleonici il Centro; abbandonerebbero oggi, per aver Roma, il Mezzogiorno d'Italia. Fiacchi sino al ridicolo, mandarono elucubrazioni rettoriche al Papa, che l'alleato non consegnò. Condannati dall'assenza d'ogni concetto a rinascenti contraddizioni, proclamarono la vuota formula libera Chiesa in libero Stato con uno Statuto il cui primo articolo dichiara il Cattolicesimo religione officiale della Nazione: bandirono solennemente il Diritto del Paese a Roma, poi annunziarono che s'asterrebbero da ogni pratica per tradurre il diritto in fatto, e si tacquero. Da due anni il Papa ha praticamente dichiarato guerra al Regno d'Italia; da due anni escono da Roma, fatta convegno aperto di cospiratori protetti dalle bajonette francesi, bande armate di masnadieri a infestare le provincie meridionali; ed essi si limitano a una impotente difesa. Leggono nel preventivo Francese del 1864 mantenuta la cifra che rappresenta le spese dell'occupazione, e non trovano in coraggio che basti, non foss'altro, a protestare pubblicamente davanti all'Europa e chiederle l'onesta applicazione del non-intervento; e forti del favore dell'Inghilterra e dei Popoli quanti sono non hanno core, dacchè guerra non osano, di dire almeno a tutti, Papa, Francia, Governi e Popoli: «Lo straniero occupa ad arbitrio la nostra Metropoli e una zona di frontiera della nostra terra; l'Europa è inerte; il Diritto è muto per noi; l'azione legale ci è contesa: noi lascieremo aperta la via ai rimedî anormali. Collocati fra l'usurpazione altrui e il diritto dei nostri, lascieremo ai nostri libert