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E, facendo subito la sua brava denuncia, forse sarebbe riuscito a salvare ancora, tutte o in parte, le sue centocinquemila lire. Adacio!... Adacio! Il Kloss voleva pensarci e riflettere seriamente prima di muovere un passo. Un process?... Un processo di quel genere, a Matteo Cantasirena, alla duchessa di Casalbara?... Al Casalbara?... Un processo da mettere sossopra tutto il mondo?

Quanto? gli domandò il signor Galli che non aveva inteso bene la cifra. Centocinquemila lire! gli ripetè Nora, avvicinandosi, sfiorandogli l'orecchio, nel trabalzo del brum, colle sue labbra, col soffio dell'alito caldo. Centocinque.... mila!... balbettò l'altro, colla voce grossa, soffocata.

Non valeva la pena di far l'Italia, quando chi l'ha fatta deve fallire! Nora non gli badava più: aveva capito questo: che si era compromessa, che le centocinquemila lire occorrevano assolutamente, subito, o anch'essa sarebbe stata travolta negli scandali, nei disastri della Cisalpina, e questa volta rovinata interamente, irreparabilmente, rumorosamente.

Matteo Cantasirena l'aveva ingannata, le aveva fatto firmare delle carte ch'essa non sapeva nemmeno cosa volessero dire, e adesso doveva pagare subito, sul momento, centocinquemila lire o era rovinata, disonorata. Suo marito non sapeva niente, e poi non poteva far niente e poi era ammalato. La rovina!... Ma pazienza ancora la rovina!... Era lo scandalo!... Il disonore!...

Coraggio.... coraggio.... ma non sapeva dir altro, oppresso dal dolore di Nora, istupidito da quella cifra enorme. Centocinquemila lire!... Centocinquemila lire! L'altra ripeteva: La mia speranza.... la mia sola speranza.... tutto tutto.... Domani, balbettò il procuratore, domani mattina dovrei andare a Torino.... No!

Urge provvedere, riparare, rifondere Bisogna tener in piedi la baracca oppure è un precipizio generale. E io devo trovare centocinquemila lire? Ma dove? Ma come? Devo trovarle in una settimana? Più presto, più presto che puoi! replicò aspro Matteo. Ma come fo? Come fo?... Come posso fare? balbettava Nora tremante, convulsa. Come posso fare?...

E mentre faceva questa scoperta, il Kloss veniva pure informato dalla Banca Insubria dei due chéques per centocinquemila lire, intestati a Matteo Cantasirena, e firmati dal Galli. La pionta pericolosa!... Il trabocchetto! esclamò il Kloss.

Partirò domani sera!... Partirò domani sera! si affrettò a soggiungere il signor Galli.... Ma intanto, quali sarebbero le sue idee?... Quali pratiche sarebbero da... da tentare?... Centocinquemila lire!... Che cosa pensa di fare? Dica lei: tutto! tutto! Vorrei.... le darei.... l'anima!... Glielo giuro!... Ma io sono.... un pover'uomo! Un povero impiegato.

Quando entrò la signora Galli, egli non si alzò, non la salutò, non la guardò nemmeno. In poche parole le disse di che si trattava. Suo marito si era suicidato dopo aver truffata la banca di centocinquemila lire.

E Nora, spinto lontano lo zio Matteo, camminò su e giù per la stanza furibonda, fremente di collera, poi a un tratto sembrò calmarsi: Ti devo centocinquemila lire? Sta bene: quando le avrò, te le darò; cosa c'entro io colla Cisalpina?