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Bisogna che sappia ciò che quell'uomo porta, mormorò Notis. Con un colpo di carabina gli farò scoppiare la testa come fosse una zucca. Alcuni minuti dopo il mahari giungeva a centocinquanta passi dal tugul. Amr continuava a fischiare tranquillamente, senza darsi la pena di guardarsi d'attorno, più che sicuro che il luogo era deserto.

Lazzari, sentone, con gli occhiali che gli aveva prestato l'amico Scannatopi e che gli davano l'aria di una vecchia in collera, si dava furiosamente alla lettura, leggendo cento, centocinquanta pagine di un fiato, lasciandosi magari sorprendere dalla seconda ronda col libro in mano. Dove siamo adesso stiamo assai meglio che nella quinta camerata.

Un signore ufficioso soggiunse: Ho qui in tasca un giornale francese pieno di particolari strazianti. Da due o tre parti si cominciò a dire: Legga, legga. E il signore ufficioso non si fece pregare, e spiegando il foglio lesse una diffusa descrizione del lugubre fatto, il quale può riassumersi in brevi parole. Su seicento persone se n'erano salvate centocinquanta al più.

Rifece i conti della giornata e di tutto quel mese: gli affari erano andati bene, non si rimproverava che di aver perduto centocinquanta lire al macao nel club di Forlì, secondo lui nel modo più sciocco, quando la partita stava per finire. Ciò gli accadeva qualche volta, perchè sentiva di avere il vizio del gioco, pur lottando abbastanza sicuramente contro di esso: ma quando si lasciava prendere, era sempre quella stessa vanit

Aspettò che il nubiano fosse lontano un centocinquanta passi, poi si gettò a terra e si mise a strisciare fra i cespugli e le roccie con sveltezza straordinaria e senza produrre rumore. Giunto nel bosco si rialzò e s'avvicinò al nubiano che camminava con precauzione girando gli sguardi ora a destra ed ora a sinistra. Stava per puntare il fucile quando Takir si arrestò mandando un debole fischio.

La signora Trebeschi, da donna pratica e avveduta, aveva subito pensato che il conto del cameriere del Caffè del Teatro non doveva essere il solo debito di Giacomino, e che quel malvivente non aveva certo bevuto da solo tanto cognac, tanto marsala, per centocinquanta lire.

Era un edifizio quadrangolare, composto di tre piani con intervalli adorni di rilievi di pietra. I terrazzi, aventi una lunghezza di centocinquanta piedi, sostenuti da ventidue pilastri, portavano sculture di corpi umani, di tigri, di elefanti e di buoi. Ad ogni lato dell’edifizio stava confitta nel suolo una larga pietra in forma di testuggine: e alla sommit

Quindi dal mescolarsi quegli interessi e quegli uomini in tutta la penisola nasceva fin d'allora, fin dal principio del secolo decimosecondo senza dubbio, il bisogno d'una lingua comune o italiana; e cosí nasceva quella di che trattò Dante centocinquanta o duecento anni appresso come di lingua giá antica, quella che crebbe di necessitá in que' mostri di assemblee, che dicemmo simili alle moderne d'Irlanda.

È stato rilevato che nella sola Messina ben centocinquanta giorni dell’anno erano feste patronali¹⁰⁴. ¹⁰⁴ Guerra, Stato presente della Citt

Dico che non mi par vero di togliermi subito domattina il pensiero dei debiti. Erano debiti di nozze! guarda, eccoli estinti. E accennò alla moglie i mucchietti di conti disposti in fila. Sai? ora mi sento perfettamente contento. Vuoi un regaluccio da me? Perchè no? disse Paolina ridendo. Se ti regalassi cinquanta lire?... cento lire? centocinquanta?... Oh, oh, sali ancora!...